CATANZARO «La logica nella sanità moderna è che non si può disegnare una rete territoriale se non si ridisegna e non si rimodella contestualmente la rete ospedaliera. Il principio fondamentale è quello di portare la risposta luogo per luogo, il più vicino possibile a dove si manifestano i bisogni». Lo ha detto il commissario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti, presentando il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale insieme al presidente della Regione e commissario della sanità Roberto Occhiuto. «Per questo – ha proseguito Profiti – c’è stata una misurazione dei fabbisogni, si inizia da un territorio, si disegnano le strutture di risposte sul territorio partendo dall’assistenza domiciliare e in conseguenza alla capacità di risposta sul territorio si modella la rete ospedaliera. piano abbiamo fatto la fotografia dell’attuale e del domani ma abbiamo anche indicato quelli che sono i percorsi man mano che grazie al Pnrr verranno realizzate le strutture di prossimità e così disegnare conseguentemente gli ospedali, la loro integrazione in un processo di aggregazione funzionale affinché negli ospedali si facciano le prestazioni veramente da ospedale e non come oggi avviene con una risposta dettata solo dalla necessità di assicurare qualcosa che non può essere trovato in nessuna altra parte».
Profiti ha poi voluto sottolineare un dato, evidentemente ascrivibile come merito al presidente Occhiuto: «E’ stata una cosa inattesa. A un certo punto, mentre eravamo in chiusura del documento, mi sono stupito del silenzio assordante della politica, che in genere non avevo mai riscontrato in nessun’altra realtà, soprattutto su documenti i questo genere che come potete immaginare hanno un impatto notevole. Un silenzio talmente assordante che a un certo punto ho pensato di stare sbagliando qualcosa, perché quando si ridisegna una rete sanitaria c’è sempre qualcuno che si lamenta o comunque esercita pressione. Ma abbiamo sempre ritenuto di essere nel giusto, almeno per come ritenevamo noi, e – ha rimarcato il commissario di Azienda Zero – mi sono reso conto che in realtà il silenzio era dovuto a un cordone – passatemi il termine, sanitario – che era steso intorno a noi che ci ha consentito di lavorare tranquilli fino alla conclusione di questi due documenti.
Profiti ha infine concluso: «Certamente qualche errore potremmo averlo commesso, ovviamente in buona fede, ma siamo pronti correggere o modificare, ma a una condizione: che tanto le critiche tanto le richieste di modifica si basino sugli stessi nostri assunti, l’onestà intellettuale e soprattutto elementi oggettivi che ci dimostrano come ci siano modelli o interventi organizzativi che siano in grado di dare ai calabresi servizi di qualità e quantità superiori di quelli che abbiamo programmato noi che siamo in condizione di realizzare. Diversamente, mi spiace, significa rappresentare interessi che perlomeno da tecnico non sono stato chiamato a perseguire». (c. a.)
x
x