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Porco lancia l’idea: «Un movimento di sindaci per dare centralità agli enti locali»

Il sindaco di Aprigliano a “L’altra Politica” illustra i passi avanti del suo Comune ma anche le difficoltà che vivono gli amministratori in Calabria

Pubblicato il: 13/07/2023 – 7:15
Porco lancia l’idea:  «Un movimento di sindaci per dare centralità agli enti locali»

LAMEZIA TERME La necessità di dare centralità alle autonomie locali e di mettere i sindaci nelle condizioni di dare risposte alle esigenze dei cittadini. Su questa direttrice si è soffermato il sindaco di Aprigliano, Alessandro Porco, ospite de “L’altra Politica”, l’approfondimento settimanale andato in onda ieri sera sul canale 75 de “L’altro Corriere tv”. Sollecitato dalle domande di Danilo Monteleone e Ugo Floro, Aprigliano ha illustrato i passi avanti fatti dal suo Comune, e le potenzialità del territorio che amministra, ma ha alzato i riflettori anche sulle problematiche che vivono gli amministratori locali in Calabria e nel Mezzogiorno.

L’esperienza di Aprigliano

Aprigliano – spiega in premessa Alessandro Porco – «è un territorio vastissimo, grande due volte Cosenza ovviamente non per numero di abitanti, con due laghi, ci affacciamo nella Sila, a Lorica, e siamo in prossimità anche alla città e al mare. Noi abbiamo un turismo delle radici e di ritorno, abbiamo la peculiarità di essere molto vicini alla città, sia al mare sia alla montagna. Poi noi cerchiamo di offrire non solo la logistica ma, con un programma estivo molto intenso, anche l’intrattenimento, di carattere culturale – abbiamo dato i natali al primo poeta dialettale calabrese, “Duonnu Pantu” (Domenico Piro), e faremo anche un festival a inizi di agosto – e poi religioso e naturalistico. Ci siamo inventati le case in fitto gratuite, per chi non è residente e vuole venire a soggiornare da noi, con il Comune che retribuisce poi il canone di affitto ai proprietari di queste case, ovviamente è una cifra modica ma che consente al proprietario di compensare il pagamento dei tributi. Così facciamo scoprire un borgo che non hanno mai visitato: l’obiettivo è quello di promuovere il nostro territorio con le sue eccellenze e le sue bellezze. La parte di Aprigliano che ricade nella Sila è rimasta incontaminata, e questo ha pro e contro. A esempio, la nostra aria è davvero pura, come hanno dimostrato degli studi, e su questo faremo una terapia, e questo è un pro. Il contro invece è che oggi serve un po’ più di coraggio imprenditoriale privato. Noi facciamo la nostra parte ma se non c’è non c’è una struttura ricettiva in grado di spostare un tot di turisti è chiaro che ci dobbiamo inventare le case in fitto. Il Covid forse – rimarca Porco – ha fatto svegliare i nostri imprenditori di strutture ricettive a fare un passettino un po’ più lungo. Mi auguro che ci sia questo coraggio. Nel corso degli anni la politica – e mi ci inserisco anche io – ha quasi fatto passare il messaggio per cui l’imprenditore va tenuto quasi da parte, l’imprenditore deve fare questo: è chiaro che io devo mettermi al tuo fianco per far sì che non ci siano fenomeni illeciti ma l’imprenditore chiaramente deve investire per avere un guadagno».

Il Pnrr e le difficoltà degli amministratori locali

Porco quindi evidenzia: «Ad Aprigliano stiamo dicendo agli imprenditori di investire da noi. Quando è uscito il Pnrr, noi abbiamo detto che non potevamo stare a guardare e di fare i progetti. La politica non sempre è in grado di ragionare così, e allora ci siamo detti: mettiamo a disposizione un budget e facciamo un concorso di idee, ci siamo rivolti agli albi nazionali, abbiamo inviato la documentazione allo studio di Renzo Piano e ad altri importanti studi per avere lo sviluppo del nostro territorio, che abbiamo suddiviso in tre grandi linee: lo sviluppo dell’altopiano lungo il lago, la riqualificazione dei centri storici e la strada di collegamento lungo il fiume Crati che ci porta in tre minuti verso Cosenza. Questi sono i tre macro-progetti che ci danno la visione del nostro territorio. Io intanto li metto nelle condizioni di poter operare, non posso inventarmi nulla perché non sono Roma o New York, sono Aprigliano e devo dare dignità al mio Comune garantendo i servizi, e li garantiamo a tutti i cittadini, il paese è pulito, a esempio siamo all’84% di differenziata secondo il dato della Regione, laddove altri al 70% gridano all’impresa. E poi noi con gli sforzi che abbiamo fatto non abbiamo comunque aumentato le tariffe: se aumenti subisci la critica, se non aumenti non è che ti dicono grazie, ma per non aumentare abbiamo dovuto raggiungere l’84%, perché c’è una percentuale regionale che innalza i costi vivi della raccolta e mi auguro che la Regione dia ancora più premialità». Porco quindi aggiunge: «Essendo piccoli artigiani che fanno politica, se fai il progetto lungo il lago ma non dai la risposta del taglio erba o la risposta di prossimità non serve a nulla. Siamo in continua sollecitazione, ed è per certi versi un bene perché questo sprona. Questa continua sollecitazione però ti rende anche vulnerabile perché siamo in crisi di dipendenti: 20 anni fa il nostro Comune aveva 30 dipendenti, oggi siamo rimasti con una decina, questo significa che spesso con gli amministratori dobbiamo guardarci una determina o una delibera altrimenti non si riesce a dare risposte ai cittadini in tempi brevi. Il nostro auspicio intanto è che ci sia a livello più alto un grande piano per l’intero Mezzogiorno, perché non è solo un problema di Aprigliano. Davanti alle difficoltà molti esternalizzano i servizi, ma questo ti dà intanto un costo quindi servono risposte in tempi brevi. Nella risposta ipotizzata nel Pnrr hanno francamente combinato un macello, soprattutto con le rendicontazioni con il meccanismo della cassa degli enti e del 15%: questo presuppone che devo avere una cassa per sopperire a questo meccanismo, e questo per tutti i Comuni crea difficoltà, è un meccanismo contorto che non ci agevola.

Il tema dello spopolamento

Secondo Porco quello dello spopolamento è «un problema del Mezzogiorno in generale, ma è chiaro che anche noi ne abbiamo risentito, avevamo 5mila abitanti 30 anni fa e ora siamo scesi e continuiamo a scendere. La tendenza è questa. Non ci sono né ricette né bacchette magiche, non si possono evitare fenomeni fisiologici ma si può attenuare e si può attenuare dando servizi e dando lavoro. Si deve generare una microeconomia anche con un lavoro pubblico, perché questo mi consente di avere una ditta di 10 persone che vanno a prendere un caffè, un panino, un aperitivo e questo è importante perché impedisce magari la chiusura di una attività. Questo vale anche sul piano culturale organizzando eventi. Noi partiamo con il progetto legato a “Duonnu Pantu” e poi come l’anno scorso due tipi di escursioni, “Calabria da mare”, con pullman verso il mare in maniera gratuita ogni domenica e poi “Scopri Aprigliano”, passeggiate in bici o a piedi nelle nostre località soprattutto in Sila, a Casale Lardone dove ci sono le sequoie più grandi d’Europa in un casale gestito dalla regione e non dal Comune purtroppo. A proposito – dice Porto – avete fatto una rubrica bellissima a cui Aprigliano aderirà, “Meraviglie di Calabria”, che è la chiave di lettura che si deve dare in Calabria: bisogna investire non due milioni a Milano ma per fare conoscere realtà della Calabria. Poi organizzeremo una lunga serie di eventi fino a settembre. Anche questo genera economia».

Le autonomie locali al centro

Infine, Porco lancia un’idea per certi versi rivoluzionaria, finalizzata a dar finalmente centralità alle autonomie locali e alle loro esigenze: «Si sta pensando – rivela a “L’altra Politica” – a dare vita da qui a settembre a un movimento di amministratori, può essere uno spunto per gli amministratori locali che vivono queste problematiche e non vogliono più andare dietro a logiche di casacche politiche, perché non possiamo più ragionare per appartenenza ma dobbiamo ragionare per chi ci dà risposte, lo dico molto chiaramente. Non scherzo, perché realmente molti amministratori avvertono questa necessità di creare un contenitore in cui si discuta di queste problematiche. Magari – sostiene il sindaco di Aprigliano – il trucco è non legarlo ad appuntamenti elettorali, ma di discuterne comunque, perché altrimenti ci troviamo a discutere per posizioni prese. Io sono uno dei tanti che stanno discutendo di questa cosa ed è probabile che partirà». (redazione@corrierecal.it)

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