LAMEZIA TERME «Questa è una terra piena di enormi potenzialità, quello che posso consigliare è di cercare di sfruttarle anche e fuori dalla giurisdizione, perché è una terra veramente bella che ho cominciato ad apprezzare. Soprattutto per le grosse potenzialità, non solo turistiche-ricettive ma anche intellettive. Per me lavorare qui è stimolante». Ivo Correale, presidente della Seconda Sezione del Tar della Calabria parla così ai microfoni del Corriere della Calabria. Nato a Crema ma nella nostra regione per lavoro, il magistrato che può vantare un curriculum di tutto rispetto alle spalle, si è soffermato sui temi più attuali della giustizia amministrativa. In special modo sulle modifiche contenute nella novella normativa riguardo al fatto che il Giudice Amministrativo sia chiamato ancora di più a intervenire in controversie in sostanzialmente il tema può essere qualificato come privato. «Il problema è questo – afferma Correale – il Giudice Amministrativo nasce come Giudice dell’amministrazione, nel senso della valutazione dell’esercizio del potere amministrativo. Poi sempre di più si è andati avanti cercando di considerare il Giudice Amministrativo come il Giudice degli interessi pubblici e quindi quelli che vengono mediati dall’intervento dell’amministrazione. Con questa novella normativa ci troviamo di fronte a un Giudice Amministrativo, sia pure in un profilo settoriale come quello della giurisdizione esclusiva, che deve derimere una controversia tra privati. Io ritengo che sia un po’ snaturata questa funzione del Giudice Amministrativo, perché è vero che talvolta decide anche di situazioni tra privati se non si costituisce una pubblica amministrazione quando c’è un ricorrente, un controinteressato in fin dei conti sono privati che si fronteggiano, ma sempre sullo sfondo di un potere esercitato dalla pubblica amministrazione o non esercitato o esercitato male. Con questa giurisdizione esclusiva nelle cause tra privati, si parla di una causa di risarcimento, quindi c’è stato l’esercizio del potere, c’è stato sullo sfondo, ma non c’è alla base del contenzioso. Ma staremo a vedere, potrebbe far nascere anche uno sviluppo interessante».
La normativa sugli appalti è un altro tema che in Italia è sempre stato molto complesso, divenuto per certi versi ancora più delicato con l’avvento del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). «Questo è un altro argomento importante – evidenzia Correale –. Ci si sta accorgendo sempre di più che il risultato alla fine è l’argomento principe a cui bisogna tendere. Con il primo Codice dei Contratti del 2006 si tendeva a scegliere il miglior offerente, con il Codice dei Contratti del 2016 si tendeva a scegliere l’offerente che dava forse più garanzie anticorruzione. Adesso, invece, si è orientati al risultato, quindi bisogna cercare di fare i lavori pubblici, servizi o forniture e cercare di farli al meglio, coniugando un po’ tutti i principi. Speriamo che sia possibile perché effettivamente questo coincide con il Pnrr, che è un grande risultato a cui dobbiamo tutti ovviamente badare».
Un intervento normativo che può essere definito per certi un cambiamento di filosofia e di prospettiva. «Ilgiudice amministrativo – spiega il presidente della Seconda Sezione del Tar Calabria – è il giudice che valuta l’attività dell’amministrazione in relazione alle norme. Chiaramente, cambiando le norme, cambia anche il metodo di valutazione. Però ritengo che questo sia un po’ anche il fascino e la peculiarità dell’attività giurisdizionale e amministrativa. È difficile, ma cerchiamo d’impegnarci». Sulle performance e sui risultati della giustizia amministrativa nel Tribunale Amministrativo della Calabria, Correale parla di risultati «molto favorevoli, positive. Lo ribadisco, per me lavorare in questa terra è stimolante».
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