TORINO La Juventus rinuncia definitivamente alla Superlega di cui il suo ex presidente Andrea Agnelli, al fianco del numero uno del Real Madrid Florentino Perez, era stato il principale sostenitore. Un altro passaggio del nuovo corso bianconero che poco per volta chiude i conti con il recente passato burrascoso. Il tempo della discussione con gli altri due club che non avevano ancora abbandonato ufficialmente il progetto, Real Madrid e Barcellona, è quindi finito, ha annunciato questa sera la Juventus ricordando che il 6 giugno scorso aveva scritto alle due big della Liga spagnola per concordare una linea comune nell’uscita dal progetto.
Una condivisione che, a quanto pare, non è stata totale; così la Juventus ha rotto gli indugi annunciando la sua decisione: «A seguito di tali discussioni e tenuto conto di alcune divergenze sull’interpretazione degli accordi applicabili al Progetto Super Lega, la Juventus conferma di aver iniziato la procedura di uscita dal suddetto progetto», ha spiegato nella nota diffusa nella serata di ieri.
Ventisette mesi dopo l’annuncio entusiastico dell’adesione al progetto, la Juventus chiude il capitolo. Il 19 aprile 2021 con il club bianconero avevano aderito altre 11 società europee: Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Milan, Real Madrid e Tottenham.
Per finanziare il nuovo mega torneo JP Morgan aveva messo sul piatto un contributo una tantum di 3,5 miliardi di euro. Alla Superlega nella prima versione ipotizzata avrebbero dovuto partecipare 20 società, 15 di diritto e altre 5 qualificate di volta in volta. Il sogno di Andrea Agnelli sembrava sul punto di realizzarsi, cominciava la guerra con l’Uefa e il suo presidente Ceferin. «Il problema è che la Uefa rifiuta automaticamente il sistema americano. – aveva detto il presidente bianconero già nel 2013 – Ma un campionato chiuso tra le 20 squadre migliori d’Europa sarebbe il massimo da un punto di vista economico». Un’idea che aveva preso forma con i club sommersi dai debiti creati dalla pandemia Covid. Tuttavia solo 48 ore dopo l’annuncio della fondazione, la Superlega aveva perso i primi pezzi, a cominciare dal Manchester City e poi le altre lasciando in campo solo le “irriducibili” Juventus, Real Madrid e Barcellona.
Ma il progetto non è mai stato accantonato. A22, la società che promuove la Superlega. nel febbraio scorso ne ha annunciato il rilancio con un nuovo format: un campionato europeo aperto con 60-80 club partecipanti, qualificati in base ai tornei nazionali.
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