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La riflessione

Alla ricerca dell’identità perduta

Se il gradimento di una leadership si misura dagli applausi raccolti, le fiacche interruzioni che hanno accompagnato la relazione di Elly Schlein alla recente direzione del PD, dovrebbero impensie…

Pubblicato il: 15/07/2023 – 18:26
di Silvia Marino
Alla ricerca dell’identità perduta

Se il gradimento di una leadership si misura dagli applausi raccolti, le fiacche interruzioni che hanno accompagnato la relazione di Elly Schlein alla recente direzione del PD, dovrebbero impensierire tutto il gruppo dirigente del partito. Tanto l’anima massimalista quanto quella riformista.
Dopo aver, ancora una volta, indugiato nel tema identitario del blocco sociale che si vuole rappresentare, lo sforzo politico si è concretizzato nell’enunciazione di una serie di buoni propositi su questioni di giustizia sociale (lavoro, casa, sanità), senza tralasciare l’autonomia differenziata, il PNNR, le alleanze future. Semplici enunziazioni già declinate nei programmi elettorali per elezioni politiche e primarie, che difficilmente diventeranno matrice di lotta politica.
Il PD, oggi , è percepito come un partito a vocazione minoritaria dall’anima movimentista, subalterno nei contenuti e nell’iniziativa politica. Troppo appiattito sui diritti civili e lontano dalle istanze del mondo del lavoro. Poco coraggioso per riconoscere che la giustizia va riformata ma capace di dividersi sull’abuso d’ufficio.
La narrazione estiva propone un tema suggestivo: ”l’estate militante che consenta agli eletti di coltivare finalmente la prossimità, raccogliendo i bisogni e proponendo soluzioni concrete ai cittadini.” (Sic!)
Evidentemente, all’inconsapevole Segretaria, non è giunta voce che gli eletti e i gruppi dirigenti del partito democratico, da tempo schivano qualsiasi contatto con il territorio, tanto con le strutture periferiche del partito quanto che con le forze sociali e civiche presenti.
Diventare sinistra di “prossimità” richiede un cambiamento radicale del metodo di lavoro e organizzativo, impone la fatica di costruirsi delle opinioni e la forza di esprimerle. Possibilmente con qualcosa che sia più strutturato di un post solitario sui social. Viviamo tempi in cui argomentare temi ed esprimere opinioni è considerato faticoso e controproducente. L’appiattimento acritico su un capocorrente, in genere, garantisce maggiori soddisfazioni, soprattutto al momento della scelta delle candidature.
L’unico presidio di prossimità, attorno al quale si potrebbero costruire nuove forme di partecipazione, è rappresentato dagli Amministratori locali, che non sembrano, al momento, adeguatamente coinvolti nei nuovi organismi dirigenti nazionali e periferici.
Al gruppo dirigente nazionale, regionale, provinciale ed agli eletti si chiede di esprimere idee, farsi promotori di iniziativa politica. Gravarsi dell’onere della rappresentanza dei bisogni reali delle persone e dei territori, piuttosto che baciare le mani messianiche di un leader concorrente e fare ospitate in TV.
La crisi dovuta alla pandemia e alla guerra continua ad avere ricadute pesanti sul costo della vita. E’ indispensabile affrontare la nuova questione sociale, che ha portato con sé nuovi poveri, precarietà e disuguaglianze. Spetta a chi dice di avere una concezione democratica e popolare della società portare avanti le battaglie per ridurre le tante fratture sociali che si sono create.
Intanto, mentre la destra vince in Italia e in Europa, la Meloni prepara l’operazione politica più importante degli ultimi anni, l’alleanza in Europa tra i conservatori e il partito popolare, che potrebbe dare un nuovo assetto all’Europa e la definitiva legittimazione alla destra da Lei guidata.
Se la prospettiva è questa, la segretaria del maggiore partito italiano di opposizione dovrebbe rivedere la propria strategia.
Se è vero che qualcuno, a suo tempo, non l’ha vista arrivare… è altrettanto vero che un partito incrostato di ideologia diventa anacronistico rispetto alle difficoltà odierne; tutt’al più potrà avere l’ambizione di rappresentare le élite borghesi delle città: finanziariamente solide e socialmente tutelate. Nel frattempo avrà perso la natura di partito di massa e sarà diventato tanto inutile quanto votato alla sconfitta.

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