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Parchi di Sibari e Crotone, l’accorpamento solo una questione di tempo

Non c’è ancora l’atto ufficiale ma è previsto dal regolamento, che non è stato ancora approvato e reso operativo

Pubblicato il: 15/07/2023 – 20:40
di Gaetano Megna
Parchi di Sibari e Crotone, l’accorpamento solo una questione di tempo

CROTONE Non c’è ancora l’atto ufficiale per la nascita del nuovo parco archeologico che si chiamerà “Parchi di Sibari e Crotone”. Il nuovo istituto è, però, previsto dal “Regolamento concernente modifiche al regolamento di organizzazione del ministero della cultura di cui al decreto del presidente del Consiglio dei ministri 2 dicembre 2019, n.169”, che non è stato ancora approvato e reso operativo. Quella che circola è una bozza di cinque pagine. La pagina che introduce la modifica che istituisce “i Parchi archeologici di Sibari e Crotone” è la quinta e la dizione è inserita nell’elenco che contempla gli uffici di livello dirigenziale non generale (secondo livello). Gli istituti previsti in questo elenco (secondo livello) sono 46 e quello che contempla “i Parchi archeologici di Sibari e Crotone” è posto al 44^ posto, quasi alla fine. Sembra proprio che una manina lo abbia inserito all’ultimo minuto magari con lo scopo di volerlo fare passare inosservato. Sino a quando la bozza non sarà approvata e le modifiche al regolamento non diventeranno norma, l’istituto previsto non diventerà operativo. E’, comunque, solo una questione di tempi, perché il capo gabinetto del Ministero della cultura, Francesco Gilioli, ha recentemente scritto una lettera al direttore generale dell’organizzazione del ministero, Marina Giuseppone, per informarla delle modifiche introdotte dalla bozza. Tutta una questione di tempi e in Calabria sarà introdotta un istituto che metterà insieme il museo archeologico di Sibari e gli istituti demaniali di Crotone (Museo nazionale archeologico di Crotone, museo nazionale e Parco archeologico di Capocolonna. Il Castello di Crotone e il maniero di Le Castella). Si tratta di beni di proprietà dello Stato, che saranno gestiti da una sola mente. Su questa vicenda a Crotone si è aperta una forte polemica, perché la scelta della gestione di questo nuovo istituto è stata attribuita a Sibari e non alla città pitagorica che, sulla carta, avrebbe una maggiore quantità di beni. Dovrebbe, quindi, avere un peso specifico maggiore. Una polemica simile era scoppiata quando era stata costituita la Soprintendenza Crotone-Catanzaro, con sede istituzionale a Crotone. Una polemica rilevatasi, poi, sterile perché il soggetto che è stato scelto per dirigerla, Stefania Argenti, se ne sta a Cosenza. Viene anche il dubbio che alla fine la Soprintendenza Crotone-Catanzaro sarà alla fine cancellata. Nessuno è in grado di comprendere queste scelte. Tornando alla vicenda del nuovo istituto, voci che non trovano conferme ufficiali, dicono che la nomina del responsabile del nuovo istituto, Filippo Demma, sia di derivazione politica. Non si tratta di un dirigente di ruolo, come non di ruolo è anche Argenti. Si tratterebbe di dirigenti scelti dall’ex ministro Dario Franceschini, che ancora può contare sulla fedeltà di dirigenti ministeriali di grande peso, da lui scelti e ancora non sostituiti dall’attuale ministro. I vertici sono quelli nominati da Franceschini e a lui farebbero riferimento. La scelta di Demma, comunque, sarebbe stata effettuata da Massimo Osanna che, secondo voci romane, lo considererebbe “il suo pupillo”. Si dice, comunque, che Osanna sia destinato ad un posto di prestigio all’estero. Prima di andare nella nuova sede vorrebbe, quindi, assegnare a Demma l’incarico di gestire il nuovo super parco, che si andrebbe ad aggiungere a quello di direttore di Parco di Sibari e di direttore regionale dei musei e. Questo “super parco”, appena diventerà operativo, includerà tutti i beni che vanno da Amendolara alla provincia di Catanzaro. Un istituto potente con risorse finanziarie elevate. Tra le risorse ci saranno anche quelli assegnati alla competenza del ministero per Antica Kroton. Probabilmente il cattivo impegno delle risorse di Antica Kroton potrebbe avere convinto il ministero a dare vita al nuovo istituto dei Parchi di Sibari e Crotone. Se quei fondi avessero avuto una diversa gestione, il Parco archeologico di Crotone, dove sono previsti gli investimenti, sarebbe diventato il più grande della Calabria e ora il nuovo istituto avrebbe avuto come sede la città pitagorica. La montagna, invece, ha partorito un topolino e in prospettiva non c’è fiducia sul rilancio del Parco archeologico di Crotone. D’altra parte al posto di potenziare gli scavi si punta a costruire una strada ciclabile e pedonale con vista sul mare.

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