Ultimo aggiornamento alle 11:14
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 7 minuti
Cambia colore:
 

la sanità del futuro

Prima depotenziati o smantellati e ora recuperati: il nuovo (e centrale) ruolo degli ospedali di “zona disagiata”

Nella programmazione della rete il rilancio di presìdi chiamati a colmare il grave gap di assistenza che si vive nelle aree interne

Pubblicato il: 15/07/2023 – 7:05
Prima depotenziati o smantellati e ora recuperati: il nuovo (e centrale) ruolo degli ospedali di “zona disagiata”

CATANZARO Prima depotenziati o smantellati e ora recuperati nel contesto della riorganizzazione della rete ospedaliera della Calabria. Tra decisioni della giustizia amministrativa e presa di coscienza della necessità di colmare il grave gap sanitario nelle aree interne della regione, il piano predisposto dalla struttura commissariale guidata dal presidente Roberto Occhiuto a distanza di sette anni dalla precedente programmazione punta sul rilancio di alcuni presìdi sanitari che nel corso degli anni hanno registrato tagli e in alcuni casi vere e proprie chiusure, scongiurate adesso con la nuova offerta sanitaria che prevede l’attivazione di sei “ospedali di zona disagiata” (Pszd), che sono Trebisacce, Cariati, San Giovanni in Fiore, Acri, Soveria Mannelli, Serra San Bruno.

Le azioni sulla rete ospedaliera

La revisione della programmazione del Dca 64/2016 – si legge nel piano per la nuova rete ospedaliera – «ha visto la rimodulazione della caratterizzazione di alcuni dei punti della rete in virtù degli obiettivi programmatici e delle modifiche sulla struttura dell’offerta sanitaria che in attuazione del Dm  77/2022 ha previsto nel documento di programmazione della rete dell’Assistenza Territoriale il potenziamento delle strutture di prossimità (Ospedali di Comunità, Case di Comunità, Ospedali Territoriali), ampliandone la sfera assistenziale della presa in carico dei pazienti rispetto a quella della funzione ospedaliera. Parimenti alcune delle azioni sulla rete hanno dovuto aver riguardo alle pronunce del giudice amministrativo che ha disposto la riapertura: del presidio ospedaliero di Praia a Mare (delibera del  commissario straordinario dell’Asp di Cosenza 1030 del 4 agosto 2021 e da ultimo sentenza del Consiglio di Stato 384/2022); del presidio ospedaliero di Trebisacce (delibera del commissario ad acta 3/2021). Nell’ottica programmatoria tali presidi sono altresì da considerasi quali sedi privilegiate per l’implementazione di centri specialistici nell’area delle patologie a più elevata mobilità passiva anche attraverso la valutazione e l’adozione di formule gestionali innovative».

Presidio ospedaliero di Trebisacce

Nel piano si specifica: «Prendendo in esame l’analisi relativa al Po di Trebisacce si dà attuazione alla sentenza del Consiglio di Stato 2151/2015 e succ., nonché all’ordinanza del Consiglio di Stato del 15/02/2021, rimodulando la configurazione definita con il Dca  64/2016 sulla base della deliberazione  3/2021 – Ministero Salure del commissario ad Acta. Nello sviluppo attrattivo della programmazione, il set assistenziale previsto per la parte concorrente ospedaliera (presidio) è destinato a focalizzarsi su specialità chirurgiche caratterizzate da elevati tassi di mobilità passiva anche attraverso adozione di modelli gestionali innovativi».

Presidio ospedaliero di Praia a Mare

Ancora dal piano della nuova rete ospedaliera della regione: «Prendendo in esame l’analisi relativa alle singole strutture del Po di Praia a Mare, si dà attuazione alle sentenze del Consiglio di Stato 2576/201, 2968/2015, 1153/2017 e s.m.i., e considerato il provvedimento del commissario ad acta, l’ASP di Cosenza con deliberazione 1030 del 4 agosto 2021 ha formulato a livello regionale una proposta di riconfigurazione della struttura ospedaliera di Praia a Mare. Inoltre, in considerazione della sentenza del Cs 384/2022 saranno attivati 4 pl Day Surgery di Ortopedia e 14 pl di Chirurgia Generale. Nello sviluppo attrattivo della programmazione, il set assistenziale previsto per la parte concorrente ospedaliera (presidio) è destinato a focalizzarsi su specialità chirurgiche caratterizzate da elevati tassi di mobilità passiva anche attraverso adozione di modelli gestionali innovativi».

Presidio ospedaliero di Zona Disagiata di Cariati

Il piano osserva che «la struttura serve un bacino di utenza, i cui comuni sono dislocati su un’area in gran parte montana; l’inserimento nella rete ospedaliera è derivato dalle criticità relative alla posizione geografica di Cariati e del bacino di popolazione di riferimento rispetto agli ospedali dell’area limitrofa, ponderato con il fabbisogno sanitario espresso dalla popolazione del bacino di riferimento riconducibile in prevalenza a prestazioni e servizi propri dell’ambito territoriale e che ha condotto alla previsione di coesistenza con l’ospedale territoriale e le componenti assistenziali che lo caratterizzano. Si evidenziano quali ulteriori elementi critici l’aumento dei flussi turistici nel periodo estivo e il fenomeno della mobilità sanitaria passiva. In ragione di ciò, l’aggiornamento del Dca 64/2016 ha previsto la struttura di Cariati quale ospedale di zona particolarmente disagiata, inserendo il presidio ospedaliero nella rete ospedaliera, secondo il modello di cui al Dm 70 del 2 aprile 2015, integrato con lo Spoke di Rossano/Corigliano, per trattare in rete patologie acute a bassa intensità di cure, con attività mediche e chirurgiche multidisciplinari ed a diffusione territoriale, atte a garantire risposte adeguate ai territori di riferimento. Il piano quindi specifica: Sono stati previsti 20 pl di Medicina Generale, Day Surgery per prestazioni di chirurgia generale nel setting ambulatoriale, 4 pl Day Hospital nella branca della cardiologia, servizi dedicati per la gastroenterologia e oncologia. Saranno, inoltre, attivati posti tecnici di Osservazione Breve Intensiva (Obi) to tra la predetta struttura e il Centro Spoke, tale da garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni, con particolare riferimento alla possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine al centro Spoke. Tale struttura avrà vocazione anche di riabilitazione specialistica per la malattia di Parkinson e la 16 malattia di Alzheimer. Il Po di Cariati verrà ad essere integrato sotto il profilo fisico e funzionale a una struttura territoriale complessa e composita come l’ospedale territoriale (Casa di Comunità, Ospedale di Comunità, Uccp/Aft/Mca, Postazione 118)».

Presidio ospedaliero di Zona Disagiata di San Giovanni in Fiore

Nel piano si legge: «Prendendo in esame l’analisi relativa al Po di San Giovanni in Fiore, si prevede quanto elencato di seguito:  attivazione del servizio di oncologia; attivazione di sistemi informatici di collegamento tra l’ospedale di San Giovanni in Fiore e los di riferimento tali da garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni, con particolare riferimento alla possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine al centro Spoke corrispondente. Il Po di San Giovanni in Fiore, inoltre, verrà ad essere integrato sotto il profilo fisico e funzionale a una struttura territoriale complessa e composita come l’ospedale territoriale (Casa di Comunità, Ospedale di Comunità, Uccp/Aft/Mca, Postazione 118)».

L’ospedale di San Giovanni in Fiore

Presidio ospedaliero di Zona Disagiata di Acri – Po Beato Angelo

«Le discipline che caratterizzano il Po di Acri – rimarca il piano della rete ospedaliera – sono le seguenti: Day Hospital, Day Surgery, Medicina Generale ed Emodialisi oltre al servizio di oncologia. Prendendo in esame l’analisi relativa al Po di Acri, l’assetto organizzativo programmato vede una sostanziale conferma dei posti letto ordinari e un’ottimizzazione dei posti di Dh e Ds controbilanciata dalla previsione del potenziamento dell’offerta territoriale. Il Po  di Acri, infatti, verrà ad essere integrato sotto il profilo fisico e funzionale a una struttura territoriale complessa e composita come l’Ospedale Territoriale (Casa di Comunità, Ospedale di Comunità, Uccp/Aft/Mca, Postazione 118)».

Presidio ospedaliero di Zona Disagiata di Soveria Mannelli

«Le discipline che caratterizzano il Po di Soveria Mannelli – specifica poi il piano sono le seguenti: Day Surgery, Medicina Generale, Emodialisi e Riabilitazione cardiologica. Prendendo in esame l’analisi relativa al Po di Soveria Mannelli, si prevede l’integrazione dell’assetto organizzativo della precedente programmazione con 15 PL di Riabilitazione Cardiologica. Nel periodo di programmazione la dotazione di tali posti letto potrà essere suscettibile di incremento in relazione alle valutazioni sul fabbisogno regionale contestualmente alla rimodulazione dell’offerta del presidio. Inoltre, il Po di Soveria Mannelli verrà ad essere integrato sotto il profilo fisico e funzionale a una struttura territoriale complessa e composita come l’ospedale territoriale (Casa di Comunità, Ospedale di Comunità, Uccp/Aft/Mca, Postazione 118)».

 Presidio ospedaliero di Zona Disagiata di Serra San Bruno

«Le discipline che caratterizzano il Po di Serra San Bruno – si conclude – sono le seguenti: Day Surgery, Medicina Generale, Emodialisi e Recupero e riabilitazione. L’analisi relativa al Po di Serra San Bruno vede l’assetto organizzativo rimodulato e potenziato nella componente lungodegenziale attraverso l’incremento della dotazione dei posti letto di Medicina Generale e mediante il contestuale incremento dell’offerta territoriale. Infatti, il Po di Serra San Bruno verrà ad essere integrato sotto il profilo fisico e funzionale a una struttura territoriale complessa e composita come l’Ospedale Territoriale (Casa di Comunità, Ospedale di Comunità, Uccp/Aft/Mca, Postazione 118». (c. a.)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x