CROTONE «Il sindaco di Petilia Policastro, Simone Saporito, tramite affissione pubblica, ha espresso la sua vicinanza e quella dell’amministrazione comunale alla famiglia Curcio per la perdita del loro congiunto. Il congiunto deceduto a cui fa riferimento il manifesto di cordoglio è Rosario “Patatino” Curcio uomo di ndrangheta che ha partecipato al gruppo che ha assassinato Lea Garofalo colpevole di aver testimoniato contro i clan. Curcio si è direttamente occupato di bruciarne il corpo. Per giustificarsi, Saporito ha detto: “L’opportunità di fare il manifesto è in effetti opinabile, ma noi abbiamo fatto il manifesto a tutti. Perché a lui no? Davanti alla morte si è tutti uguali. Sarebbe stata una discriminazione al contrario non farlo”. No. Non tutte le morti hanno lo stesso valore. La pietà dinanzi alla morte è un atto nobile ma che deve riguardare le sfere private. Quello di Petilia Policastro non è stato un conforto personale, bensì un atto politico, pubblico. Un atto gravissimo di complicità e sostegno alla famiglia mafiosa che suggerisce una certa sudditanza del Comune rispetto alle “famiglie”. La famiglia Curcio di Petilia Policastro ha anche un altro importante esponente criminale Rosario “ Pilurussu” Curcio omonimo e leader del locale di ndrangheta che insiste sul territorio. Partecipare pubblicamente al lutto, celebrare un uomo e un gruppo criminale, non sono “compiti” delle amministrazioni. Siamo dinnanzi a un grave errore istituzionale per il quale il sindaco Saporito non ha altra strada che dimettersi. È l’ennesimo triste fallimento della politica». Lo scrive su facebook il giornalista e scrittore Roberto Saviano.
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