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Regione, il ritmo compassato del centrodestra che rimanda gli esami a settembre

La “pax” (attuale) in Forza Italia prelude a una navigazione senza scosse anche se per la coalizione in arrivo c’è qualche dossier delicato

Pubblicato il: 16/07/2023 – 9:37
Regione, il ritmo compassato del centrodestra che rimanda gli esami a settembre

CATANZARO Nessuno scossone, per il centrodestra calabrese si profila una navigazione tutto sommato tranquilla almeno fino a settembre. La maggioranza di governo alla Regione si prepara agli ultimi step prima della pausa ferragostana senza particolari strappi, a parte qualche fiammella che cova sotto la cenere dentro Forza Italia, e i postumi della vicenda dell’Anci e di altre vicende che hanno svelato qualche frizione tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. L’agenda degli appuntamenti istituzionali segnala una nuova fase di ralenty: in settimana si riuniranno un paio di commissioni e mercoledì è stata convocata la conferenza dei capigruppo per programmare la prossima seduta del Consiglio regionale (prima del 15 agosto potrebbero esserci due sedute, una soltanto se non ci saranno urgenze). Ma nel complesso il ritmo appare molto compassato. La decisione del governatore Roberto Occhiuto di stroncare quasi sul nascere, smentendole decisamente, le voci di una sua possibile candidatura alle Europee ha indubbiamente tranquillizzato tutta la coalizione di centrodestra facendo rientrare più di una preoccupazione e più di un malumore, e dunque al momento nello schieramento governativo non si registrano particolari fibrillazioni. Le “schermaglie” di Fratelli d’Italia, che più di una volta ha manifestato il disappunto nei confronti dell’atteggiamento ritenuto eccessivamente accentratore di Forza Italia, sono rubricate nel centrodestra come tali, “schermaglie”, appunto.

Occhi puntati su Forza Italia

E anche la situazione in casa azzurra è definita dagli addetti ai lavori fluida: si segnalano qualche “movimento” e qualche mugugno che sono sottotraccia e che sottotraccia resteranno per un po’ salvo sconvolgimenti per ora ritenuti dai “bene informati” non maturi. La convention che ha designato Antonio Tajani segretario del partito in attesa del congresso ha confermato la “pax” tra i forzisti, una pax che dovrebbe escludere, almeno a breve-medio termine, effetti sui territori compresa la Calabria. Per Tajani, come del resto anticipato dallo stesso Occhiuto una decina di giorni fa a Villa San Giovanni, il sostegno del partito calabrese, che per Forza Italia è la roccaforte-cassaforte di voti più affidabile in tutto il Paese. Al netto di “ammiccamenti” – da diverse fonti segnalati – di esponenti forzisti con aree moderate come Italia Viva di Renzi e Azione di Calenda, l’unità sancita in memoria e in omaggio a Berlusconi reggerebbe, e al momento impedisce eventuali terremoti negli attuali assetti, con la conferma delle postazioni riservate all’area che fa riferimento alla capogruppo di FI al Senato, Licia Ronzulli, area che in Calabria ha il suo alfiere nel presidente della Commissione bilancio della Camera Giuseppe Mangialavori, coordinatore regionale del partito. Ovviamente a rivestire un ruolo baricentrico nelle dinamiche azzurre è sempre Roberto Occhiuto, la cui proiezione e dimensione nazionale emerge anche in queste ore. In Calabria tutto questo si traduce ovviamente in un assetto che vede Forza Italia comunque “dettare i tempi” e “distribuire le carte” dell’intera coalizione, anche se ovviamente si tratterà di capire come si evolverà il quadro politico da settembre in poi, quando i ragionamenti sui tanti e delicati appuntamenti del 2024 – le Europee, probabilmente le Provinciali, le Amministrative in alcune città importanti e il “tagliando” di metà legislatura alla Regione – incominceranno a entrare nel vivo e a farsi stringenti. Per ora dunque il percorso del centrodestra non appare particolarmente accidentato anche se qualche “banco di prova” serio all’orizzonte si staglia, come il tema della riforma dei Consorzi di Bonifica (uno, di ambito regionale, al posto degli attuali 11), riforma fortemente voluta dal presidente Occhiuto ma che incontrerebbe più di una “resistenza” nella maggioranza, e la legge sulla “Grande Cosenza”, ma i tempi anche qui sembrano rimandare a settembre. (c. a.)

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