CORIGLIANO ROSSANO È una protesta senza soluzione di continuità e, ormai forse, anche senza speranza quella che da mesi stanno portando avanti gli operai del Consorzio di bonifica dei bacini dell’Alto jonio. Stamani l’ennesimo atto dimostrativo, nella centrale idroelettrica di Insiti, gestita dallo stesso consorzio, con una decina di operai che si sono barricati sul tetto della struttura. Non solo chiedono, giustamente, che gli vengano riconosciute le sette mensilità salariali arretrate ma anche che debbano anticipare di tasca loro le spese vive che occorrono per tenere in piedi la campagna irrigua estiva.
La storia del Consorzio di bonifica di Trebisacce, però, a ormai un anno dall’annuncio da parte della presidente della Commissione regionale agricoltura, Katya Gentile, del varo della nuova riforma consortile calabrese, continua ad essere segnata da una gestione economica allucinante. In questi ultimi giorni, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha notificato un nuovo pignoramento di 30 milioni di euro per debiti non pagati proprio da parte dell’ente trebisaccese. Un macigno enorme che si infrange su una situazione già di per sé difficile e precaria.
A raccontarci di più e meglio la condizione attuale dei lavoratori è Federica Petramala, segretario della Flai-Cgil del comprensorio Tirreno-Sibaritide-Pollino.
«I lavoratori sono fermi – ci racconta Federica Petramala – perché non hanno i soldi per poter andare sui cantieri e ovviamente non possono anticipare anche i soldi della della campagna di irrigazione». È la Regione dunque, che deve trovare immediatamente delle soluzioni per poter pagare i lavoratori. E questo perché, sottolinea laconicamente la sindacalista, «il consorzio non ha soldi». E poi precisa: «Quelli che doveva avere li ha avuti come anticipazione della campagna di irrigazione 2023 e non entreranno ulteriori somme. Inoltre, quest’ultimo grossissimo pignoramento circa 30 milioni di euro ha fatto precipitare definitamente la situazione». L’Agenzia delle Entrate – spiega Petramala sta provvedendo a pignorare direttamente alla Tesoreria della Regione Calabria. «Quindi – commenta la sindacalista – ciò significa che non si pagheranno più lavoratori».
Dicevamo dell’annunciata riforma dei consorzi. «Che venga fatta nel più breve tempo possibile – dice la segretaria di Flai Cgil -trovando soluzioni immediate per poter pagare gli stipendi ai lavoratori».
«Capiamo che non sia facile per il commissario gestire questa situazione e sappiamo anche che se il Consorzio di bonifica è in queste condizioni non è nemmeno colpa della Regione, ma ora – conclude Petramala – ci deve essere un’assunzione di responsabilità da parte di tutti perché l’agricoltura è importante ma senza acqua è difficile fare agricoltura».
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