Quest’anno ricorre il 67° anniversario della tragedia della miniera di carbone “Bois du Cazier” di Marcinelle in Belgio (8 agosto 1956) dove morirono 262 minatori di cui 136 italiani. I calabresi morti furono quattro: Antonio Danisi di Reggio Calabria – sposato con 4 figli, Pasquale Papa di Reggio Calabria – sposato con 4 figli, Pietro Pologruto di Petrizzi (nel Catanzarese) – sposato senza figli e Vincenzo Sicari di Rosarno (nel Reggino) – sposato senza figli.
Perché si riparla di miniere?
Perché il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha detto che il governo entro la fine dell’anno preparerà le norme per rendere più semplice aprire una miniera in Italia. Nel mirino ci sono soprattutto le “materie critiche”, necessarie per la transizione ecologica e per molte delle nuove tecnologie, anche se l’impatto ambientale di una miniera, al momento, non si può evitare.
Nel 2006 il Ministero dell’Ambiente pubblicò un censimento chiamato “I siti minerari italiani”. In quella mappa la Calabria contò 60 giacimenti principalmente di zolfo e feldspati (utilizzati per la produzione di ceramiche e vetro), di grafite, salgemma, caolino, oro, argento, rame.
*giornalista
x
x