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“Comunità Competente”: «Punti di crisi nell’edilizia, potenziare l’Uoa Investimenti sanitari»

La proposta indirizzata al commissario della sanità calabrese parte da un’analisi dei ritardi e dal sottodimensionamento delle strutture regionali

Pubblicato il: 17/07/2023 – 16:12
“Comunità Competente”: «Punti di crisi nell’edilizia, potenziare l’Uoa Investimenti sanitari»

CATANZARO Un «consistente irrobustimento» dell’Unità operativa autonomia “Investimenti sanitari” per recuperare i ritardi della sanità calabrese in termini di edilizia sanitaria, dai grandi ospedali alle Case della Salute, dalle nuove strutture previste nel Pnrr al potenziamento del patrimonio tecnologico in forza del Dl 35 del 2019. E’ questa la proposta di “Comunità Competente”, proposta contenuta in un documento elaborato nella terza assemblea regionale “Per una democrazia delle cure” e indirizzata al commissario Roberto Occhiuto. Nel documento, firmato da Rubens Curia e Francesco Cosentino (e consultabile alla fine dell’articolo), ci si sofferma sui “punti di crisi” dell’edilizia sanitaria”  e sugli strumenti per recuperare i ritardi.

“I punti di crisi” dell’edilizia sanitaria

Secondo “Comunità Competente” «le valutazioni effettuate hanno confermato quanto evidenziato nello specifico capitolo degli investimenti del Programma operativo regionale sanitario 2022/25; ovvero che le strutture ospedaliere presenti nella Regione Calabria, anche a causa di carenze negli interventi manutentivi da parte delle Aziende, non sono in grado di assicurare una efficace risposta ai fabbisogni di salute dei cittadini, generando di conseguenza fenomeni di migrazione sanitaria che contribuiscono in modo significativo a creare problemi di ordine organizzativo e finanziario per il sistema sanitario regionale. La riqualificazione strutturale e tecnologica delle strutture edilizie esistenti appare dunque indispensabile per realizzare un significativo cambiamento nell’uso delle risorse con risparmi sui costi di manutenzione e gestione».  Per quanto riguarda i nuovi ospedali nel documento si evidenzia che «la tempistica che si rileva dai cronoprogrammi di attività del Programma operativo 2022/25  presenta già disallineamenti temporali e necessità di aggiustamenti che tengano conto del reale andamento delle procedure esecutive». Per quanto riguarda le Case della Salute, si osserva che «i ritardi accumulati, restando costante l’entità dei finanziamenti riconducibili ad un tempo passato ormai ultra decennale, non consentono più di realizzare le originarie previsioni progettuali. Con riferimento agli interventi ex Dl 35 per “Comunità Competente” «ad oggi e a fronte di risorse complessive che superano gli 86 ml di euro tra fondi statali e fondi regionali finalizzati sono state avviate procedure per meno di ¼ di quanto a suo tempo programmato nonostante di mammografi, angiografi, Tac, risonanze magnetiche, gamma camere, Pet ve ne sia un gran bisogno». Quanto agli interventi previsti nel Pnrr (Case e Ospedali di Comunità, Centrali operative territoriali) il documento rimarca che «lo stato di attuazione desumibile dall’ultima relazione mensile di monitoraggio sulle linee di intervento della “missione 6”, pur apparendo recuperabile in quanto, quasi sempre, le negatività riscontrate riguardano la circostanza che il quadro economico, il piano dei costi ed finanziamenti disponibili non sono tra loro coerenti, non garantisce al momento una tranquilla navigazione per portare in porto gli interventi programmati e rende necessaria una accelerazione delle procedure».

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Rubens Curia

La “macchina” regionale

A fronte di queste criticità per “Comunità Competente” c’è una “macchina” regionale, quella che fa capo all’Uoa Investimenti sanitari,  che non può reggere. Il documento parla di  «strutture tecnico-amministrative regionali di settore sottodimensionate», registrandosi «la presenza di 5 sole unità operative (3 per il settore 1 e 2 per il settore 2) alle quali risulta assegnato personale insufficiente. Ciascuna Uo infatti, ha una declaratoria di attività insostenibile in relazione agli adempimenti di natura tecnico-amministrativa da predisporre, monitorare e rendicontare». Si sottolinea poi l’inadeguatezza delle strutture tecnico-amministrative aziendali di settore, «riconducibile al dato quantitativo degli organici aziendali in relazione alla mole di lavoro da affrontare sia sul piano della manutenzione ordinaria di strutture, tecnologie ed impianti, sia sul piano della progettazione e direzione lavori di nuove strutture; alla mancanza di piani di formazione ed aggiornamento programmati». In generale per “Comunità Competente” si tratta di «procedure gravose e penalizzanti per una Regione sottoposta a Piano di rientro, Procedure da gestire in un contesto che non tiene in debito conto le esigenze di una pianificazione ordinata del sistema di aggiornamento professionale».

La proposta

Secondo “Comunità Competente” «la proposta che si ritiene di dover consegnare al commissario ad acta per il piano di rientro imposto alla sanità calabrese ormai da 13 anni, che varrebbe anche nell’auspicata conclusione della penalizzante procedura, è quella di un consistente irrobustimento della struttura regionale Uoa Investimenti” attualmente gestita dai 2 Settori: settore 1 – Edilizia sanitaria ed Investimenti tecnologici; Settore 2 – Monitoraggio ed attuazione Investimenti Pnrr. Con una struttura regionale adeguata si eviterebbe il ricorso ormai generalizzato alle strutture di Invitalia per il supporto alle gare per servizi di ingegneria e potrebbero essere concentrate nella stessa struttura rafforzata anche le attività connesse alle fasi di progettazione, direzione lavori e collaudo più rilevanti in ambito regionale». In questo modo inoltre «si libererebbe le unità operative aziendali dai gravosi compiti che spesso vengono loro assegnati quali soggetti attuatori di importanti investimenti edilizi, impiantistici e tecnologici favorendo la concentrazione delle loro attività solo ed esclusivamente sulla manutenzione ordinaria spesso trascurata. Diventerebbe anche più agevole assicurare la continuità dell’indispensabile attività di aggiornamento professionale…  “Comunità Competente” già nel mese di febbraio 2022 aveva proposto, inascoltata, il potenziamento dei settori 1 e 2. Non è più il tempo di attendere. E’ necessario fare presto».

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