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Mare sporco ma non inquinato, Arpacal dà ragione a Stasi. Che pensa a battelli spazzamare

Il primo cittadino avrebbe in mente una soluzione d’impatto con l’utilizzo di battelli aspiratori. Ci sarebbe l’accordo con la Regione

Pubblicato il: 17/07/2023 – 19:28
Mare sporco ma non inquinato, Arpacal dà ragione a Stasi. Che pensa a battelli spazzamare

CORIGLIANO ROSSANO Le ultime analisi di Arpacal confermano livelli sotto la norma di tassi di escherichia coli ed enterococchi. Quindi le scie melmose che in questo inizio di stagione balneare hanno caratterizzato la costa di Corigliano-Rossano non sono da attribuire ad un cattivo funzionamento della depurazione. Insomma, il mare è sporco ma non inquinato. Sporco a causa dei detriti che trascinano i corsi d’acqua del territorio e soprattutto il Crati che, dopo una stagione invernale e primaverile molto piovosa, continua ad essere in piena e le canalizzazioni del Consorzio di bonifica che irrora proprio le acque del grande fiume della Calabria Citra nelle aree a sud della piana di Sibari.
Un primo sospiro di sollievo, quindi, arriva dai dati pubblicati da Arpacal, dopo che l’intera popolazione era rimasta in apprensione a causa dell’imbarazzante situazione del mare in queste ultime settimane. Il problema di fondo, però, rimangono le scie melmose. Che non saranno scarichi fognari ma che, senza dubbio, non invogliano i bagnanti ad entrare serenamente in acqua. Da qui una serie di provvedimenti che nei giorni scorsi ha assunto il sindaco Stasi attraverso, ad esempio, la creazione di alcune dighe di contenimento all’interno dei torrenti dove si riversano le acque della canalizzazione consortile. Soluzione, questa, che ha consentito di riportare subito la normalità lungo la costa sud-est di Corigliano-Rossano. Tant’è che ieri il mare in località balneari come Fossa, Zolfara, Seggio era cristallino.
Resta da capire come arginare il problema più a nord, a ridosso della foce del Crati, così da togliere dall’imbarazzo delle scie melmose le coste di Thurio e Schiavonea.
Ci sarebbe al vaglio una soluzione che nei decenni scorsi venne adottata dagli allora comuni di Corigliano e Rossano con buoni risultati: l’utilizzo della nave spazzamare. Attraverso il tender aspiratore, infatti, si potrebbero intercettare e raccogliere le scie melmose, composte perlopiù da fogliame e detriti biologici trascinati dal Crati, prima che esse arrivino a lambire le spiagge.
Sull’utilizzo delle navi spazzamare, tra l’altro, ci sarebbe già un accordo di massima tra il sindaco Stasi e la Regione. Proprio ieri mattina, infatti, il dirigente del dipartimento Ambiente e tutela del territorio Salvatore Siviglia, ha effettuato un sopralluogo in località Sant’Angelo per verificare di persona l’andamento delle scie melmose lungo la costa coriglianorossanese.
L’intento è sicuramente quello di evitare il ripetersi di questo fenomeno che sta scoraggiando il turismo balneare e che certamente non depone bene nell’ottica di una più generale riqualificazione della destinazione estiva.

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