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Umbria, azienda agricola e ostello nei beni confiscati alla cosca De Stefano

Il Comune di Pietralunga li ha consegnati a una cooperativa e all’associazione Libera. La vicenda risale ai primi anni 2000

Pubblicato il: 18/07/2023 – 19:52
Umbria, azienda agricola e ostello nei beni confiscati alla cosca De Stefano

PIETRALUNGA (PERUGIA) Sono stati realizzati una azienda agricola e un ostello, oggi consegnati alla cooperativa “Pane e olio” e all’associazione Libera, con i beni sequestrati al clan della famiglia calabrese De Stefano che, nei primi anni del 2000, decise di comprare uno stabile diroccato e circa 90 ettari di terreno coltivabile a pochi chilometri da Pietralunga, in provincia di Perugia. Beni che l’amministrazione comunale, per mano del sindaco Mirco Ceci, ha restituito alla comunità e che sono stati inaugurati con una cerimonia alla quale hanno partecipato autorità, forze dell’ordine, Walter Cardinali, presidente dell’osservatorio regionale antimafia, Eugenio Rondini consigliere regionale e presidente della commissione antimafia della Regione dell’Umbria, Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia di Perugia e Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Gubbio e Città di Castello. “Finalmente ci siamo riusciti – ha detto il sindaco Ceci – . Si chiude una vicenda cominciata nel 2006 con il sequestro dei beni del clan della famiglia calabrese De Stefano. Consegniamo oggi alla cooperativa ‘Pane e olio’ l’ostello. C’è ancora da fare, ma sono stati messi a norma gli impianti elettrico e sanitario, i vani, i bagni, abbiamo ora una struttura quasi pronta ad accogliere ospiti in camere con bagni privati”. “La Provincia si è sempre impegnata a diffondere la cultura della legalità – ha detto Borghesi – con iniziative e progetti in collaborazione con istituzioni e associazioni, nella convinzione che sia importante coinvolgere le scuole in un instancabile percorso educativo. Legalità e rispetto delle regole sono concetti che vanno applicati in ogni ambito della nostra vita. Voglio ringraziare e sottolineare il ruolo di Libera che lavora da sempre per la liberazione dalle mafie. Consegnare questi beni, vuol dire raccontare l’impegno dello Stato nella lotta alle mafie a favore del riscatto della società civile”.

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