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L’attacco delle Camere Penali alla magistratura di Catanzaro e quelle (strane) coincidenze con le date dell’astensione

Lo scontro sulla giustizia (e sul maxi processo), il non detto sulla tempistica e le (tante) limitazioni imposte all’informazione

Pubblicato il: 19/07/2023 – 20:07
di Alessia Truzzolillo
L’attacco delle Camere Penali alla magistratura di Catanzaro e quelle (strane) coincidenze con le date dell’astensione

CATANZARO I toni non sono concilianti. Il comunicato del coordinamento delle camere penali calabresi, che annuncia l’astensione di giorno 20, si riferisce all’attività inquirente della magistratura e alle maxi operazioni come a «veri e propri bastimenti in cui vengono “ammassati’ esseri umani considerati e trattati come presunti colpevoli». Racconta la Calabria come «regione giudiziaria delle centinaia di ordini di cattura eseguiti nottetempo». Parla di processi «svolti non più in aule di giustizia ma in aule-bunker divenute centri di attrazione mediatica proprio della Calabria giudiziaria». Senza contare le bordate alla spettacolarizzazione mediatica – in primis del processo Rinascita-Scott – affermando che tale mediaticità impedisce all’opinione pubblica di «conoscere il reale stato della giustizia penale nella regione e, nello specifico, del distretto della Corte d’appello di Catanzaro, in cui, invero, si assiste alla concreta demolizione dei diritti dei cittadini indagati e imputati che formulano istanze di libertà nonché dei cittadini che sono stati “sequestrati dallo Stato”, ossia le persone che sono state ingiustamente detenute mediante provvedimenti giudiziari che si sono rivelati sbagliati».

Il non detto

Eppure c’è del non detto in quei comunicati che hanno fatto insorgere l’associazione nazionale magistrati di Reggio Calabria che li ha definiti «attacchi strumentali e del tutto infondati». Questa non è la prima astensione organizzata dalle camere penali. Anche l’anno scorso, nei giorni 14 e 15 luglio, vi è stata astensione. Nei comunicati dello scorso anno si parlava di «pesca a strascico» e di «modello inquisitorio», il tutto in danno dei cittadini. Si dimenticava di dire, come lo si è fatto quest’anno, che il 14 luglio 2022 era data che coincideva con l’udienza di Riesame proposta dalla difesa dell’avvocato Giancarlo Pittelli, imputato in Rinascita Scott con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Quest’anno la data dell’astensione del 20 luglio è limitrofa a quella del 21, giorno in cui l’avvocato Gian Domenico Caiazza, difensore di Pittelli, discuterà sulla posizione di quest’ultimo. Tra l’altro il coordinamento delle Camere penali calabresi ha incassato la solidarietà dell’Unione camere penali del quale Caiazza è presidente. In sostanza Caiazza solidarizza con Caiazza.

Quale sarà il ruolo dell’informazione?

Per quanto riguarda l’informazione ai cittadini, è stato molto difficile per la stampa accedere a quello che è, per sua natura, un processo aperto al pubblico. Per la scelta del rito ordinario ogni imputato sa che la sua udienza sarà aperta. Teoricamente qualunque cittadino, nel giorno della requisitoria, come in quello di qualsiasi udienza, ha facoltà di accedere all’aula bunker e assistere al processo. I tempi sono cambiati rispetto al maxi processo di Palermo – chissà cosa direbbero i penalisti calabresi oggi – nel corso del quale ogni udienza è stata ripresa giorno per giorno e del quale resta una preziosa testimonianza storica. In un primo momento, dopo diverse proteste da parte dei giornalisti, è stato imposto dai giudici di non divulgare l’audio del processo e solo nel giorno della requisitoria è stato tolto l’embargo. Per due anni l’informazione sul maxi processo è stata ridotta agli articoli sulle testate calabresi con qualche foto e con qualche video muto. Ma è un’udienza pubblica alla quale ogni giovedì, per parecchi mesi, ha partecipato anche il testimone di giustizia lametino Rocco Mangiardi. Una partecipazione simbolica in favore dell’informazione sul dibattimento. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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