Il sottosegretario Ferro in Spagna alla riunione ministeriale informale Gai – Giustizia e affari interni

Ha avuto inizio oggi a Logroño, in Spagna la riunione ministeriale informale sulla giustizia e gli affari interni, alla quale ha preso parte per l’Italia il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, delegata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Tra i temi all’ordine del giorno delle sessioni di lavoro dei ministri dell’Interno, i progressi relativi al patto di migrazione e asilo e il rafforzamento della lotta contro il traffico di droga e la criminalità organizzata.
«L’aggravarsi dei fenomeni delittuosi perpetrati dalle organizzazioni criminali su scala globale», ha dichiarato il sottosegretario Ferro, «rende non procrastinabile una maggiore intensificazione della cooperazione tra le Forze di polizia in materia di lotta alla criminalità organizzata dentro e fuori dall’Unione europea. Condividendo la proposta avanzata dalla presidenza spagnola di dedicare un’attenzione particolare alla regione dell’America Latina, l’Italia è disponibile a condividere la propria expertise nella lotta ai gruppi criminali in modo da esportare ‘il modello italiano’ alla lotta alle mafie anche in altri contesti regionali, ad esempio sull’uso delle nuove tecnologie e sulla prevenzione e il contrasto alle infiltrazioni criminali negli appalti pubblici».
Sul contrasto al narcotraffico internazionale il sottosegretario ha rimarcato «la possibilità di condure azioni congiunte sul piano europeo per smantellare le organizzazioni criminali dedite al traffico di stupefacenti e per rinforzare gli strumenti esistenti per supportare la cooperazione transfrontaliera, anche attraverso squadre investigative comuni».

Ha quindi ribadito la posizione europea sul tema dei migranti e la convinzione che «la dimensione esterna dell’azione europea rappresenti l’unica soluzione strutturale di lungo periodo», esprimendo nel contempo «grande soddisfazione per la sottoscrizione avvenuta qualche giorno fa del Memorandum d’Intesa sulla partnership strategica tra l’Unione Europea e la Tunisia, fortemente sostenuto dal Governo italiano, che segue l’approccio che unisce le strategie di contrasto ad iniziative di cooperazione per lo sviluppo. L’efficacia sul lungo periodo della dimensione esterna europea non potrà prescindere dal supporto finanziario e dal rilancio di un dialogo rafforzato con i paesi di origine e transito dei flussi migratori. Dobbiamo in sostanza agire sui push factors che inducono all’esodo migliaia di migranti. Il regolamento per affrontare situazioni di crisi e forza maggiore rappresenta un tassello fondamentale del Patto, imprescindibile per chiudere la complessiva riforma del sistema di asilo europeo, e l’Italia manterrà anche in questo caso un atteggiamento costruttivo per giungere ad una regolamentazione equa, che tenga conto delle legittime esigenze degli Stati geograficamente più esposti e della specificità dei confini marittimi».
Attenzione, infine, anche al negoziato sul Regolamento per l’uso dell’Intelligenza Artificiale, sul quale ha sottolineato la necessità di approvare «una normativa che non comprometta le capacità investigative delle forze di polizia pur nella doverosa salvaguardia delle libertà e dei diritti fondamentali», ricordando che tali capacità sono necessarie «non solo a proteggere i cittadini da reati molto gravi e da minacce terroristiche, ma anche per il detecting di fake news che mettono a rischio le stesse dinamiche democratiche».