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Peschereccio con sei tonnellate di cocaina bloccato a Porto Empedocle. Arrestato il comandante calabrese

Operazione della guardia di finanza coordinata dalla Dda di Palermo. La droga non era destinata al mercato siciliano. Dietro i traffici l’ombra della ‘ndrangheta

Pubblicato il: 20/07/2023 – 15:24
Peschereccio con sei tonnellate di cocaina bloccato a Porto Empedocle. Arrestato il comandante calabrese

AGRIGENTO Un peschereccio con un grosso carico di cocaina (si parla di tonnellate) a bordo è stato bloccato e scortato fino a Porto Empedocle, Agrigento, dove ha ormeggiato, dalle motovedette d’altura della Guardia di finanza. Non filtrano dettagli né dagli investigatori né dalla Dda di Palermo che sta coordinando l’inchiesta. Ma la presenza, in rada prima e agli ormeggi dopo, del peschereccio “Ferdinando d’Aragona” non è passata inosservata. Il peschereccio, secondo quanto appreso, trasportava sei tonnellate di polvere bianca purissima, già sequestrata e messa in sicurezza dai militari (nella foto sotto una parte del carico pronto per essere trasportato altrove).

Tutto l’equipaggio dell’imbarcazione è stato arrestato. Tra questi il comandante, originario originario della Calabria. La droga, secondo una prima ricostruzione, non era diretta ad Agrigento.

L’operazione: peschereccio e nave madre intercettati

Il film dell’operazione inizia nella notte scorsa nelle acque siciliane, poco distante dal porto di Porto Empedocle, dove la Guardia di finanza – Gico coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo – ha intercettato il “Ferdinando d’Aragona” del compartimento marittimo di Reggio Calabria, con tanto di nave madre affiancata e con a bordo cinque componenti l’equipaggio più il comandante e un “ospite” dal valore di diversi milioni di euro: sei tonnellate di cocaina purissima. Dopo un inseguimento e quello che è stato descritto da Grandangolo Agrigento come un quasi arrembaggio, nave madre e peschereccio sono stati dirottati nel porto più vicino rispetto all’area dell’operazione finendo a Porto Empedocle dove tutto l’equipaggio è finito in manette e la droga messa sotto chiave.

La droga destinata ad altri lidi e l’ombra della ‘Ndrangheta

Quella portata a termine dalla Guardia di finanza con il coordinamento della Dda di Palermo è un’operazione di alto valore investigativo: probabile che il blitz non sia frutto del caso ma sia la tappa di un percorso d’inchiesta più amplio e complesso che si annuncia ricco di ulteriori sviluppi. Per ora pare esserci un solo punto fermo: la droga non era destinata al mercato, allo spaccio ed alle cosche agrigentine ma avrebbe dovuto proseguire il suo viaggio verso altri lidi. Si ipotizza – anche per le origini calabresi del comandante – la presenza della ‘ndrangheta nello sviluppo dei traffici intercettati al largo della Sicilia. Ma anche su questo aspetto, per ora, vige il più stretto riserbo. (redazione@corrierecal.it)

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