COSENZA “Sarà, purtroppo, un’altra estate di disagi per la viabilità sulla SS283 cosiddetta delle “Terme Luigiane”. Il completamento dei lavori per il ripristino strutturale e consolidamento del Viadotto Val di Leto è, infatti, previsto da Anas per Novembre 2023”. Lo afferma il sindaco Franz Caruso che sta continuando a ricevere numerose sollecitazioni da parte di moltissimi cittadini che ancora lamentato l’impossibilità di percorrere completamente l’importante arteria viaria, utilizzata da tanti cosentini per raggiungere l’alto Tirreno, evitando la più affollata superstrada Cosenza-Paola. “Della problematica relativa all’importante arteria che collega il Tirreno con l’A2 Salerno Reggio Calabria e attraversa comuni importanti dell’entroterra cosentino – prosegue il sindaco Franz Caruso – mi ero già interessato lo scorso anno, chiedendo ed ottenendo l’avvio dei lavori che, di fatto, furono consegnati a fine settembre 2022, dopo oltre 15 mesi di chiusura della strada. A distanza di quasi un anno, però, l’avanzamento dell’intervento è, per come pubblica il sito ufficiale di Anas, al 48% indicando, appunto, il 12 novembre 2023 come data di ultimazione. Residenti, pendolari e turisti dovranno a questo punto sopportare ancora per altri 4 mesi le enormi difficoltà di transito derivanti da una deviazione che non può, per le sue dimensioni e per la discutibile tenuta del manto stradale, garantire condizioni di sicurezza. Il mio augurio, a questo punto, è che si rispettino i tempi previsti perché sarebbe veramente inammissibile protrarre ulteriormente questa situazione di estrema criticità che penalizza una vasta utenza stradale, crea notevoli difficoltà ai cittadini e vanifica ogni ambizione di crescita. “ Ho avuto più volte modo di dire che Cosenza, la sua intera ed estesa provincia, ma la Calabria tutta – conclude il Sindaco di Cosenza – non può più accettare gli annosi ritardi che si sono registrati e si registrano in settori vitali della cosa pubblica, quale appunto la mobilità e la rete viaria e trasportistica. In queste condizioni di estrema precarietà, infatti, non solo nessuna azienda verrà mai ad investire da noi, ma anche i turisti saranno scoraggiati a venire a trascorrere le loro vacanze nella nostra terra”.
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