Di scena nella magica cornice millenaria di Scolacium, la Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto ha incantato il pubblico di Armonie d’Arte Festival con le sue “Storie”. Quattro frammenti di vissuto attuale, quattro capitoli di un’antologia emozionale, quelli che Aterballetto ha narrato, con il linguaggio della danza contemporanea ed in forma di suite, tra le rovine dell’antica Scolacium.
La più riconosciuta istituzione della danza in Italia, in esclusiva per il centro-sud, ha condotto il pubblico lungo un percorso narrativo in 4 episodi fatto di corpi, gesti, colori, suoni, così diversi tra loro, eppure così empatici, così trascendentali. Dalla dolcezza di due corpi che si amano e si avviluppano al distacco di due corpi che si cercano senza raggiungersi. Da una rock-ballad dolcemente malinconica al sound futuristico dalle sonorità cibernetiche, fino all’hip hop e all’afrobeat.
L’apertura è stata corale con “Preludio”, una lettera d’amore al corpo a firma di Diego Tortelli per cinque danzatori sull’inconfondibile voce e sound di Nick Cave. Diversa atmosfera con “O”, coreografia di Philippe Kratz, duetto in cui due corpi-automi obbligano a interrogarsi su come potrebbe mutare il senso del contatto fisico in futuro, sulla musica elettronica di Mark Pritchard e The Field.
Anche “Another Story” (coreografia di Diego Tortelli), accompagnata da brani psych-rock del gruppo The Spiritualized, è un duetto, sviluppato questo intorno al tema del distacco ed alla ricerca di un gesto che a lungo ci è stato negato: l’abbraccio. Sul ritmo di Barrio Sur e di Fela Kuti, tra hip hop e afrobeat, chiude la narrazione il sestetto di “Alpha Grance” una riflessione di Philippe Kratz sull’empatia, una forma di comunicazione gentile tra persone che si sentono sullo stesso piano.
A confronto, due visioni d’autore differenti ma di matrice condivisa: la lettura dei corpi e delle relazioni umane esternando condizioni e sentimenti comuni alla contemporaneità ed al vissuto di tutti. Contatto, distacco, amore, distanza fisica ed emotiva; cercarsi, trovarsi, perdersi, emozionarsi: tutto in empatia. “Equilibrio perfetto tra espressività e tecnica, che ha reso perfettamente ciò che il Festival si proponeva, ovvero di offrire una visione fruibile e coinvolgente del linguaggio contemporaneo. – ha commentato il Direttore Artistico Chiara Giordano – Ed il pubblico, emozionato, ha restituito tutto l’entusiasmo per uno spettacolo indimenticabile”. Prossimo appuntamento con Armonie d’Arte Festival ed i suoi “Approdi” martedì 25 luglio alle ore 22:00, con Stefano Massini e Luca Barbarossa di scena all’Orto Botanico di Soverato con “La verità, vi prego, sull’amore”.
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