COSENZA “Non si affievolisce il dibattito politico sulla ‘Grande Cosenza’ nemmeno in questi giorni di caldo torrido in cui anche il clima non fa più distinzione tra i tre comuni Cosenza, Rende e Castrolibero che costituiranno la città unica. Che lo si voglia ammettere o no, la città unica è l’occasione per il nostro territorio di diventare grande e di mettersi alla pari delle maggiori città italiane”. A parlare è Dino Farina, responsabile delle politiche giovanili del movimento cittadino La Cosenza che Vuoi con il presidente Giovanni Gentile. “Non si tratta – dicono Farina e Gentile – di perdere l’identità, come qualcuno erroneamente sostiene, perché le identità dei popoli si garantiscono non con i confini geografici ma con le azioni politiche e culturali capaci di valorizzarle e mantenerle vive nel tempo. Sambiase, Sant’Eufemia, Nicastro oppure Corigliano e Rossano non hanno perso la loro identità, anzi a parer nostro, l’hanno rafforzata in un contesto più ampio. In una Regione come la Calabria con soli 1.700 mila abitanti e ben 404 comuni, non si può negare il vantaggio indiscutibile che la costituenda città unica offrirà per il maggior peso amministrativo che acquisterà il nuovo ente. Si tratta ormai di far coincidere l’assetto politico con un confine naturale. Vantaggi che arriveranno dalla programmazione di più ampio respiro che consentirà la realizzazione di opere importanti diversamente a quanto accaduto in passato e la storia è recente allorquando legacci e particolarismi hanno inibito la realizzazione della metropolitana leggera. Un’opera importante, iniziata nel lontano 4 Ottobre 2017 mai realizzata perché quando tutto sembrava pianificato, è venuta a mancare la convergenza delle due amministrazioni limitrofe. Della metropolitana leggera, ai cittadini è rimasta solo la delusione ed una viabilità compromessa ed ingolfata dalle modifiche del tracciato avviate per la realizzazione metrotranvia e poi lasciate a metà. Che dire ancora il tema per noi giovani è molto importante aggiunge Dino Farina di una città unica che sarà sede di un importante Ateneo che proprio di recente ha arricchito l’offerta formativa istituendo la facoltà di Medicina e si spera presto anche l’Azienda ospedaliera universitaria, per cui nel prossimo lustro Ospedale e Università saranno collegati gioco forza mettendo a tacere le discussioni, anche in questo caso innumerevoli quanto inutili, sul sito del nuovo Ospedale Rende piuttosto che Cosenza o Vaglio Lise e via dicendo…. O ancora la possibilità finalmente di avere una grande città con un degno polo fieristico per manifestazioni, eventi, fiere e quant’altro. Se davvero vogliamo che l’Unical sia il centro culturale della Calabria, se davvero vogliamo che questa opera sia davvero funzionale e se davvero vogliamo un progetto di viabilità serio, che non sia pensato solo ai cittadini delle tre città, ma anche all’intero hinterland cosentino, allora si, la città unica è la soluzione. Ma per fare ciò – concludono Farina e Gentile – è necessario mettere da parte gli interessi personali ed è necessario che la classe politica scenda in campo a ragionare con i propri concittadini illustrando i vantaggi che avranno dall’unificazione piuttosto che sollevare scudi a difesa di orticelli. Dobbiamo entrare nella logica che questa sarà una città da 100.000 abitanti che verrà frequentata quotidianamente da almeno il triplo delle persone, non si tratta più di vivere in un paese o in un piccolo capoluogo di provincia, bensì in una grande città che fornirà servizi che non solo non si sono mai visti prima, ma che non sono mai stati pensati prima”.
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