REGGIO CALABRIA A tappe forzate verso la “Grande Cosenza”. La maggioranza di centrodestra alla Regione procede nell’iter consiliare per l’approvazione della proposta di legge che prevede la fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero, nonostante le tante “resistenze”, soprattutto da parte delle forze dell’opposizione di centrosinistra, e qualche dubbio che ancora alberga nello schieramento governativo, in particolare in alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. Oggi in prima Commissione del Consiglio regionale altre audizioni nella seduta convocata dalla presidente Luciana de Francesco, seduta particolarmente lunga perché hanno sfilato in tanti, da alcuni rappresentanti della deputazione parlamentare – nel dettaglio Anna Laura Orrico per il M5S, il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto e il senatore di Fratelli d’Italia Fausto Orsomarso, più diversi rappresentanti dell’associazionismo dei tre comuni oggetto della futuribile fusione, docenti universitari e anche Pietro Caracciolo, sindaco di Montalto Uffugo, cioè un Comune che secondo alcuni analisti e anche alcuni esponenti politici, segnatamente di Fratelli d’Italia, andrebbe ricompreso a pieno titolo nella discussione. Seduta lunga oltre tre ore e mezza, con un dibattito anche serrato al quale ha portato il suo contributo anche il consigliere regionale Antonello Talerico. Da quanto si è appreso da fonti di Palazzo Campanella, le audizioni avrebbero confermato le posizioni delle forze politiche già emerse nelle scorse settimane. Il progetto di legge della “Grande Cosenza” sembra avere l’ok praticamente totale di Forza Italia, e l’ok di Fratelli d’Italia con qualche distinguo – si richiede la garanzia del referendum in modo da coinvolgere le comunità e una tempistica più cadenzata – mentre il Movimento 5 Stelle si sarebbe espresso nel senso di non essere aprioristicamente contrario alle fusioni ma di avere fortissime perplessità su questa fusione in particolare. In pratica, i pentastellati lamentano sia un vulnus democratico nella proposta di legge, che a loro dire bypasserebbe completamente la partecipazione dei cittadini e degli enti locali interessati, sia l’assenza di uno studio di fattibilità, sostenendo che inoltre manca una visione realmente politica della fusione bruzia, che per il M5S risponderebbe invece a logiche puramente elettorali. Ma nel complesso il centrodestra sembra complessivamente granitico, a parte i “distinguo” di cui sopra, e da quanto emerso dalla seduta avrebbe anche indicato una deadline che porterebbe all’approvazione della legge sulla “Grande Cosenza” in autunno e alla conclusione di tutto l’iter nel 2025. Ma ovviamente il dibattito resta acceso così come le polemiche. Anche oggi – si apprende dal resoconto di seduta della “Prima” – il primo firmatario della proposta di legge, Pierluigi Caputo, di Forza Azzurri, avrebbe rimarcato la perdurante assenza del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, chiedendo quali fossero le motivazioni, e la presidente della Commissione, la de Francesco avrebbe risposto che “la comunicazione di assenza riportava genericamente l’impossibilità ad essere presente”, riferendo comunque che Caruso “sarà riconvocato per la prossima seduta”. (c. a.)
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