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Blitz nella Locride, Occhiuto: «Conferma del muro che in Calabria è stato eretto contro le cosche»

Il presidente della Regione ringrazia la Dda di Reggio Calabria e tutti gli uomini delle forze dell’ordine impegnati nella lotta alla ‘ndrangheta

Pubblicato il: 25/07/2023 – 10:34
Blitz nella Locride, Occhiuto: «Conferma del muro che in Calabria è stato eretto contro le cosche»

«Non si ferma l’efficace azione di contrasto della magistratura e delle forze dell’ordine ai poteri criminali che vessano il territorio calabrese. L’operazione odierna della Polizia, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, per l’esecuzione di numerosi provvedimenti restrittivi e che ha colpito presunti esponenti delle famiglie del mandamento ionico, conferma il muro che in Calabria è stato eretto contro le cosche e contro ogni forma di malaffare, e restituisce allo stesso tempo speranza al desiderio di democrazia e sviluppo di tutti i cittadini onesti. Le Istituzioni sono partecipi di questa imprescindibile battaglia di legalità finalizzata all’emancipazione della nostra Regione. Ringrazio ancora una volta la Dda di Reggio Calabria e tutti gli uomini delle forze dell’ordine impegnati nella lotta alla ‘ndrangheta». Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Le congratulazioni di Wanda Ferro

«Congratulazioni alla Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria che, con l’indagine “Malea” coordinata dal procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Giuseppe Lombardo, ha colpito la ‘locale di ‘ndrangheta’ di Mammola, comune di cerniera tra la Locride e la Piana di Gioia Tauro. Gli investigatori sono riusciti a svelare gli interessi criminali della cosca anche in Lussemburgo, dove sono state eseguite alcune misure cautelari con il coordinamento di Eurojust e con il supporto dell’unità I-CAN, del Servizio Cooperazione Internazionale di polizia. Una importante indagine che evidenzia ancora una volta non solo l’asfissiante controllo del territorio della cosca attraverso il racket delle estorsioni anche nei confronti di piccoli esercenti, ma anche la capacità di estendere i propri rapporti e la propria attività in altri paesi europei». È quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.

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