REGGIO CALABRIA «I dati relativi al dimensionamento della rete scolastica calabrese destano profonda preoccupazione, smentiscono le dichiarazioni del governatore Occhiuto e dell’assessore Princi e non possono essere sottovalutati». Il gruppo del Pd in Consiglio regionale analizza gli impatti del dimensionamento sulle scuole della Calabria ed esprime tutta la propria preoccupazione per una situazione che sta diventando letteralmente esplosiva. «Il piano elaborato dal governo regionale prevede la soppressione di 79 autonomie sul territorio regionale (Cosenza -29; Catanzaro -14; Crotone -8; Reggio Calabria -17; Vibo Valentia -11), per un totale che scenderebbe da 360 a 281. Non si capisce dunque – spiegano ancora i consiglieri dem – come la giunta regionale possa avere annunciato un aumento delle autonomie scolastiche con l’applicazione dei nuovi criteri di dimensionamento. Solo nella provincia di Cosenza l’eventuale perdita delle autonomie produrrebbe un calo del personale di segreteria di circa 552 unità. Si tratta di una situazione inaccettabile anche perché la scure del dimensionamento verrebbe ad abbattersi sulle scuole più piccole, situate nei centri periferici dell’entroterra, con le inevitabile conseguenze su studenti e famigli che sarebbero costretti a percorrere centinaia di chilometri per arrivare nelle scuole più grandi delle città più popolose. Un’ulteriore penalizzazione per i Comuni più disagiati che verrebbero ancora più isolati e vedrebbero aumentare esponenzialmente il rischio del proprio spopolamento. Ed in ogni caso – prosegue la nota dem – si tratta di interventi che vanno in senso contrario rispetto al rafforzamento del diritto allo studio che proprio maggiori tutele dovrebbe avere nei piccoli Comuni. Condividiamo dunque – concludono i consiglieri dem – le preoccupazioni espresse dalla Cgil in ordine al piano presentato dalla giunta, senza nessun confronto con i soggetti preposti, e insieme a tutte le forze sane della Calabria daremo vita a tutte le iniziative necessarie per difendere il diritto allo studio ed evitare che vengano cancellati centinaia di posti di lavoro per le scelte scellerate dei governi di centrodestra».
«La Giunta regionale ha approvato le linee guida sul Piano di dimensionamento della rete scolastica e sulla programmazione dell’offerta formativa per il triennio 2024-2027. Il piano prevede, solo in Calabria, la soppressione di 79 autonomie, così ripartite: 29 a Cosenza, 14 a Catanzaro, 8 a Crotone, 17 a Reggio Calabria e 11 a Vibo Valentia. Si passerebbe, quindi, dalle attuali 360 a 281. Vorremmo capire, allora, stando alle dichiarazioni del presidente Occhiuto, secondo quali calcoli la nostra regione avrà più autonomie». É quanto si afferma in un ordine del giorno approvato dall’assemblea generale della Flc-Cgil, la Federazione dei lavoratori della conoscenza della confederazione. «Come Flc-Cgil Calabria – si aggiunge – siamo fermamente contrari a un provvedimento che avrà senz’altro pesanti effetti, sia in termini di perdite di organico tra il personale sia di aumento della complessità organizzativa e del numero di sedi e comuni cui le istituzioni scolastiche dovranno rapportarsi, con conseguenti prevedibili difficoltà di gestione dell’offerta formativa che condurranno inevitabilmente a una diminuzione della qualità del servizio scolastico, soprattutto nelle situazioni di maggiore disagio sociale e lavorativo. Siamo inoltre costretti a smentire le dichiarazioni della vicepresidente con delega all’Istruzione, Giusi Princi, poiché nessun avallo formale può essere giunto da parte della nostra organizzazione, che peraltro ha già provveduto, in sede nazionale, attraverso i propri legali, a impugnare il decreto attuativo previsto dalla legge di bilancio 2023. Non c’è stata ad oggi alcuna condivisione, ma soltanto una reale presa d’atto sullo sforzo che la Regione sta compiendo per cercare di limitare al minimo gli effetti di un provvedimento imposto per decreto». «Se questa è la scuola del futuro immaginata per la nostra regione – prosegue l’ordine del giorno – come Flc-Cgil ci impegneremo a intraprendere tutte le iniziative necessarie volte a contrastare un disegno che impoverisce la scuola italiana, e quella calabrese in particolare».
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