REGGIO CALABRIA Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale, che prevede la “proroga delle graduatorie del servizio sanitario regionale”. Il via libera dell’aula è arrivato con la sola astensione del Pd, mentre le altre opposizioni di centrosinistra, pur esprimendo perplessità sul testo, hanno dato l’ok. La proroga in particolare riguarda le graduatorie approvate nel 2021 e in scadenza nel 2023, relativamente ai profili di operatori socio-sanitari e infermieri: «La proposta di legge – è scritto nella relazione della Giunta – ha come finalità quella di superare l’endemica mancanza di personale sanitario. Tale mancanza è una pesante realtà che condiziona la possibilità di assicurare ai cittadini calabresi il fondamentale diritto costituzionale alla salute». La proroga – prevede l’articolato – ha validità annuale ed è subordinata alla frequenza di un corso di aggiornamento degli iscritti e al superamento di un colloquio atto ad accertarne la perdurante idoneità. A relazionare in aula è stata la presidente della terza Commissione, Pasqualina Straface.
Il dibattito è stato aperto dal capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Regione, Davide Tavernise, per il quale «sulla sanità la Calabria ancora vive problematiche che non sono nate con il presidente Occhiuto ma che ancora ci sono, al momento i risultati sono solo sul piano amministrativo. Perché sulla questione degli imboscati su cui ho fatto accesso agli atti nelle aziende questa maggioranza non dice una parola? Comunque voto a favore perché qualsiasi intervento che possa servire ad aiutare il sistema sanitario regionale mi trova d’accordo». Per Raffaele Mammoliti (Pd) «questo provvedimento affronta una misura appropriata in una fase difficile per la sanità calabrese. Ma alcune considerazioni politiche vanno comunque fatte: continuo a vedere che Azienda Zero non sia ancora in condizione di assolvere alle funzioni assegnate sul personale. Ho scritto una lettera al presidente per sollecitare l’esame di una mia proposta di legge nella quale si chiede che nelle nomine bisogna tenere conto delle lunghissime liste d’attesa e della mobilità passiva». Amalia Bruni (Pd), annunciando l’astensione dei democrat, ha espresso «seri dubbi sulla previsione di un corso di formazione e sulla composizione della commissione di valutazione», sostenendo poi che forse questa proposta di proroga della graduatoria «andava approvata con un Dca del commissario della sanità e non con una legge». Antonio Lo Schiavo (Misto), ha osservato: «Perché abbiamo la necessità di approvare queste graduatorie, diventate eterne? Allora sollecitiamo aziende a svuotarle e a fare i concorsi. Dobbiamo poi aggredire le cause strutturali che portano al mancato scorrimento delle graduatorie. Sono comunque a favore della proroga, che viene incontro a una esigenza immediata, pur essendo consapevole dei limiti della proposta di legge». Antonello Talerico (Misto) ha parlato di «atto di coraggio da parte della Giunta», specificando che «in assenza di un intervento legislativo nazionale, la Regione Calabria ha inteso intervenire con un proprio atto al fine di adottare un provvedimento di proroga della validità delle graduatorie, alcune già in scadenza a fine luglio 2023. Quello di oggi – ha sostenuto Talerico – è un risultato importante che dimostra l’importanza della sinergia e dell’operatività delle diverse componenti politiche che lavorano per il raggiungimento di obiettivi di interesse generale come quelli in materia di Sanità e Lavoro. Poi con la proroga si realizza un risparmio di spesa a favore del bilancio del sistema sanitario regionale, derivante dal mancato espletamento di nuovi concorsi finalizzati al reclutamento delle stesse figure professionali». Anche Ferdinando Laghi (DeMa), ha dato il suo ok alla legge: «Voto a favore, anche se mi chiedo perché queste persone non sono state chiamate due anni fa. È necessaria un’azione di pressione affinché siano fatti i concorsi e siano nominati i vincitori». Il dibattito ha poi registrato l’ennesimo scontro tra Tavernise e Giuseppe Graziano (Azione), che ha chiesto al collega M5S di sapere se «nel corso della verifica da lui fatta nelle aziende sanitarie c’è anche un suo parente diretto», con Tavernise che ha duramente protestato «contro queste continue e gravissime allusioni alla mia famiglia». Lo stesso Graziano ha illustrato un emendamento, poi approvato, teso a garantire il reperimento di risorse in favore alla concessionaria dei lavori di costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide «per sopperire all’aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime e quindi per evitare il fermo dei lavori».
Prima della legge sulla proroga delle graduatorie di Oss e infermieri il Consiglio regionale aveva approvato la legge presentata dal gruppo della Lega che prevede l’istituzione delle “Palestre della Salute”. Proposta contestata dal Pd, con la Bruni che ha parlato di «legge senza infamia e senza lode, e poi è grave che non sia passata dalla commissione Sanità che era l’unica davvero competente a discuterla e approfondirla. Una legge giusta concettualmente ma sbagliata nel merito e nello stile, per questo ci asteniamo». Alla Bruni ha replicato il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, della Lega: «Non è bello definire una legge senza infamia e senza lode, la si può votare o no ma non è una definizione giusta, e poi ricordo alla Bruni che altre regioni del suo stesso colore politico hanno votato una legge così».
Critico però anche Raffaele Mammoliti (Pd), secondo il quale «c’è da parte del centrodestra una attività legislativa che non mi sembra in linea con le vere emergenze della Calabria. Oggi la Fondazione Gimbe ha messo in fila tutte le criticità della sanità e noi approviamo una legge sulle palestre della salute che francamente non è una priorità. Ho scritto una lettera ai presidenti delle Commissioni perché ci sono leggi parcheggiate da mesi. C’è un aspetto politico da evidenziare, quello di una dinamicità legislativa inadeguata. Chiedo ai presidenti di Commissione di calendarizzare le proposte in ordine cronologico». A concludere il dibattito il capogruppo della Lega Gelardi per il quale il testo sulle Palestre della Salute «riguarda la salute indirettamente, riguardano direttamente il benessere, per questo non doveva andare in commissione Sanità».
Nel prosieguo dei lavori infine il Consiglio regionale ha approvato una proposta di legge di iniziativa di Raso sul funzionamento della Commissione provinciale per le espropriazioni, una proposta di legge di iniziativa di Mancuso, Caputo, Raso, recante “Modifiche all’articolo 9 della legge regionale 25 novembre 1996, numero 32 (Disciplina per l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)”, una mozione di Lo Schiavo e Talerico “Sull’autonomia speciale al Museo archeologico nazionale di Crotone e al Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna” e una mozione di Neri in tema di “Età del consenso”. (c. a.)
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