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Rinascita Scott, la manovra a tenaglia dei Mancuso che «ha cambiato la vita dell’avvocato Pittelli»

«Se non avesse risposto alla telefonata di Giamborino – sostiene la difesa – oggi non si troverebbe davanti ai giudici accusato di concorso esterno»

Pubblicato il: 25/07/2023 – 13:54
di Alessia Truzzolillo
Rinascita Scott, la manovra a tenaglia dei Mancuso che «ha cambiato la vita dell’avvocato Pittelli»

LAMEZIA TERME L’arringa per la difesa dell’avvocato Giancarlo Pittelli parte con una citazione tratta dai Promessi Sposi. Come la monaca di Monza rispose al seduttore Egidio, facendo precipitare la propria vita in una serie di delitti e disgrazie, così Pittelli –  il Giano bifronte, il collante, secondo l’accusa, tra le cosche di ‘ndrangheta Mancuso e Razionale-Fiarè e i professionisti – rispose alla telefonata che il nove febbraio 2016 gli fece Giovanni Giamborino, braccio destro del boss Luigi Mancuso.
Pittelli è accusato, fra le altre cose, di concorso esterno in associazione mafiosa.
«Penso che per comprendere le dinamiche di quello che può accadere alla vita di un essere umano bisogna avere chiari dei concetti che sono caratterizzati da una accidentalità spaventosa», premette l’avvocato difensore Guido Contestabile.
Il nove febbraio 2016 cambia la vita di Giancarlo Pittelli.
Il riferimento è alla conversazione che Pittelli intrattiene quel giorno con Giovanni Giamborino, considerato uomo di grande fiducia del boss Luigi Mancuso, il quale gli chiede se si possono vedere il giorno seguente in studio.
«Questa è la telefonata che cambia la vita di Giancarlo Pittelli – ribadisce Contestabile –. Se non avesse risposto a questa telefonata, o si fosse fatto negare, Giancarlo Pittelli oggi non sarebbe stato dinanzi alle loro signorie a reclamare giustizia. Perché sarebbe stato sempre il solito Giancarlo Pittelli: lo stimato avvocato, il professionista per bene, l’uomo per bene». Quel giorno Giancarlo Pittelli risponde e dà appuntamento.
Altra citazione, questa volta di Umberto Eco: «Come si colorò di sangue il limpido cielo della Lombardia (scriveva Eco, ndr) questa volta si colorò di sangue il limpido cielo della Calabria, il sangue di un innocente che reclama giustizia dinanzi alle loro signorie».
Contestabile ripropone il dipanarsi degli eventi: Luigi Mancuso viene scarcerato nel 2012, l’indagine Rinascita Scott nasce nel 2013, i rapporti con Pittelli, fino a quella famosa telefonata «sono inesistenti, non c’è un singolo rapporto fino al nove febbraio 2016». Nel giugno 2014 Luigi Mancuso si sottrae a una misura di prevenzione, «non si rivolge all’avvocato Pittelli, nessuno della sua cerchia si rivolge all’avvocato Pittelli».
A dimostrare che i rapporti erano inesistenti fino a febbraio 2016 c’è la domanda che Giamborino rivolge a Pittelli: «Avvocato dove avete lo studio? Nella casa di vostro padre?». Ma l’avvocato risponde che  lo studio non è più là da 15 anni.

«L’universo Mancuso cerca l’avocato Pittelli»

«Nella valutazione che dovrete andare a fare – dice Contestabile – ci saranno momenti di imbarazzo perché vi confronterete con qualcosa che non vi appartiene, che non è la norma penale. Vi confronterete con il ruolo dell’avvocato e dovrete stabilire cosa è lecito, cosa possa fare un avvocato, cosa non possa fare un avvocato, se un avocato può andare a trovare un irreperibile, se non lo possa fare. E, soprattutto, vi confronterete con quella che è la scansione temporale degli eventi che vi importa nella misura in cui riuscirete a comprendere che fino al nove febbraio 2016, in piena Rinascita, il concorrente esterno Giancarlo Pittelli non esiste».
A febbraio 2016 il collaboratore di giustizia Andrea Mantella non ha ancora saltato il fosso, ricorda il difensore.
Quindi, è il ragionamento, la ripresa dei rapporti tra Pittelli e Luigi Mancuso non è dovuta alla ricerca dei verbali secretati di Mantella ma tutt’altre ragioni. Il primo rapporto con Luigi Mancuso avverrà a un mese e 10 giorni dalla data del 9 febbraio 2016.
«C’è un tizio rimasto estraneo a questo processo che è l’ingegnere Basile – prosegue l’avvocato Contestabile – che ritiene di avere un credito con l’avvocato Pittelli». Un credito che risale a più di dieci anni prima che venga richiesta l’esazione. Basile non si rivolge a un legale, a un professionista e non chiama l’avvocato Pittelli, bensì «ritiene di percorrere la strada Giamborino-Gallone». Dunque «non è Pittelli che cerca l’universo Mancuso ma è l’universo Mancuso che, per altre ragioni, ragioni alle quali rimane estraneo lo stesso Luigi Mancuso, cerca l’avvocato Giancarlo Pittelli». In un momento in cui Andrea Mantella, capo del gruppo ‘ndranghetista che imperversa a Vibo Valentia, non ha maturato alcun proposito di collaborare con la giustizia. 

La manovra a tenaglia

Secondo la difesa, da quel mento parte una «manovra a tenaglia» dalla quale l’avvocato Pittelli non riesce a uscire in nessun modo.
Le richieste dell’universo Mancuso sono «continue, diuturne e pressanti». «C’è un soggetto che viene usato come mediatore. Si chiama Giamborino Giovanni. Ci sono due soggetti: uno palese che è l’ingegnere Basile, l’altro è il parente di Giamborino, tale Galati, che resta sullo sfondo e che però si interessa in maniera continua, costante e diuturna». Questa è la morsa che stringe, racconta il legale, Giancarlo Pittelli.
Lo stesso teste di polizia giudiziaria, maresciallo Ercoli, avrebbe affermato, rispondendo al controesame di Contestabile, che prima del nove febbraio 2016 la figura di Pittelli non era stata mai riscontrata nonostante i numerosi soggetti che erano sottoposti alle intercettazioni.
Dal controesame del tenente Caruso si comprende che la somma che l’ingegnere Basile sta pressando per riottenere ammonta a circa 200mila euro per lavori e perizie effettuale dal professionista per Pittelli.
L’incontro tra Pittelli e Luigi Mancuso avviene il 19 marzo 2016. È «il primo punto di tangenzialità tra l’universo Mancuso con l’avvocato Giancarlo Pittelli». Ancora Mantella non collabora con la giustizia quando avviene l’incontro tra Pittelli e il suo vecchio cliente Luigi Mancuso, un uomo che Pittelli aveva difeso ininterrottamente dal 1991 e i cui rapporti, ricorda Contestabile, si erano interrotti nel 2007 «a seguito di una divergenza di vedute assolutamente ordinaria». Un cliente col quale Pittelli ha scambiato un’unica lettera, consegnata spontaneamente dallo stesso imputato nel giorno in cui è stato arrestato il 19 dicembre 2019, nel corso dell’operazione Rinascita Scott.
Da quello che riportano le intercettazioni, anche il primo agosto 2016 prosegue la «pressante richiesta» per avere i soldi dell’ingegnere Basile. I soldi non vengono dati. «Tanto è vero che Pittelli viene qualificato da Giovanni Giamborino come “quel cornuto che sta tirando la corda a lungo”». (continua…)

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