ROMA «Aiuteremo sempre chi fugge dalle guerre ma sul fronte dei migranti economici dobbiamo lavorare per creare condizioni di crescita e sviluppo sociale nei Paesi di origine». Lo afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in un’intervista a “La Stampa”. «È fondamentale attuare una strategia di lungo periodo che si fondi su un approccio non solo securitario – sottolinea – la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazione che il presidente Meloni ha ospitato a Roma va proprio in questa direzione». Sul fronte degli sbarchi, il ministro aggiunge: «Credo che il più efficace contributo anche sotto questo punto di vista sia quello di aiutare questi Paesi a migliorare le loro condizioni socio-economiche. In Libia e Tunisia sono attivi progetti di organizzazioni umanitarie internazionali che lavorano per la tutela dei diritti delle persone. E poi vorrei sottolineare che in questa azione di collaborazione con Tunisia e Libia siamo sostenuti dall’Europa: non penso che qualcuno possa nutrire perplessità sull’attenzione che quest’ultima riserva alle condizioni dei migranti». «Abbiamo previsto di rafforzare le strutture di prima accoglienza, soprattutto in Calabria e Sicilia, anche ampliando quelli già attivi. Quella di Lampedusa, ad esempio, è passata da 440 a 680 posti – prosegue Piantedosi – Certo, durante i periodi più critici, questo centro arriva a registrare anche fino a 2 mila persone ma grazie all’assegnazione della gestione alla Croce Rossa italiana, ad alcuni interventi strutturali e a un costante e rapido svuotamento della struttura la situazione è molto migliorata. In questa direzione è stato fondamentale l’avere dichiarato lo stato d’emergenza che consente di semplificare e velocizzare tutte le procedure ed intervenire con tempestività».
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