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il dibattito

Santanchè, no alla sfiducia con 111 no. M5S ai calendiani: «Disertori»

Il gruppo Azione-Italia viva si assenta dall’Aula al momento del voto. La ministra: «Bellissima giornata»

Pubblicato il: 26/07/2023 – 14:33
Santanchè, no alla sfiducia con 111 no. M5S ai calendiani: «Disertori»

Con 111 voti contrari, 67 favorevoli e nessun astenuto, l’Aula del Senato ha respinto la mozione di fiducia al ministro del Turismo Daniela Santanchè. La mozione, presentata dal Movimento cinque stelle, è stata sostenuta dai gruppi Partito democratico e Alleanza verdi e sinistra. Il gruppo Azione-Italia viva ha scelto di assentarsi dall’Aula al momento del voto, mentre la maggioranza compatta, inclusi alcuni ministri-senatori, ha votato contro la proposta. L’Aula è stata quindi sospesa e i lavori riprenderanno «alle ore 16 con una commemorazione», ha spiegato il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
La decisione di Azione-Iv ha scatenato la critica del Movimento 5 stelle che ha accusato i renziani di «fare da stampella all’esecutivo». «In situazioni come queste disertare è essere complici», ha poi tuonato Giuseppe Conte in un post sui social. Il responso dell’Aula, giunto al termine di una seduta durata quasi tre ore, è stato accolto con soddisfazione dal ministro che ha risposto ai cronisti che le chiedevano un commento dicendo: «E’ una bellissima giornata».
«Ho detto la verità e chi dice il contrario mente sapendo di mentire», ha attaccato Santanchè in Aula ribadendo di aver ricevuto l’avviso di garanzia solo il 17 luglio, giorni dopo il suo intervento in Parlamento sulla vicenda che la vede coinvolta. Dure le parole che ha rivolto all’opposizione: «Ci possono essere diversità di opinioni, diversità che io rispetto. Ho qualche difficoltà a comprendere come si possa promuovere sulla base di elementi di un’inchiesta pseudo giornalistica una mozione che non ha come oggetto il mio operato da ministro ma fatti che, se verranno evidenziati, sono antecedenti al mio giuramento da ministro e che ritengo di aver chiarito in quest’Aula».
Il ministro – che sedeva vicino ad almeno dieci ministri da Salvini a Casellati, da Musumeci a Ciriani ad Abodi – si è poi detta dispiaciuta per gli attacchi ricevuti in queste settimane e ha confermato di rimanere fedele «ai principi di legalità, responsabilità, disciplina e onore che la Costituzione indica come valori e criteri di condotta per chiunque operi al servizio della nazione».

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