CATANZARO Un regolamento farraginoso e sbagliato, i ritardi dei Comuni nei pagamenti, il solito scaricabarile sulla pelle dei pazienti e degli operatori. Il settore socio-assistenziale muore in Calabria e nei territori come la città e la provincia di Catanzaro, restando incagliato tra le lentezze e le disattenzioni della Regione e degli enti locali e schiacciato da debiti che sono impossibili da onorare nonostante le organizzazioni del terzo settore si sforzino di portare avanti l’erogazione di servizi essenziali per la collettività. È il grido di allarme che arriva da una conferenza stampa del Forum Ts della provincia di Catanzaro, un grido d’allarme che nasce dalla crisi della Fondazione Betania, in liquidazione giudiziale, e dal rischio di un effetto domino su altre strutture, tutte alle prese con problemi di liquidità che impediscono il pagamento degli stipendi e dei fornitori.
Sul tavolo anzitutto la crisi di Fonazione Betania di Catanzaro. Padre Piero Puglisi, presidente di Fondazione Betania e di Fondazione Città Solidale. «Fondazione Betania è la prima situazione che crea allarme per tutte le altre strutture. C’è – spiega padre Puglisi – il problema di una riforma che non è una riforma – l’applicazione del regolamento della regione – che sta creando molte difficoltà e molti dissesti e rischia di far crollare tutto il comparto del sociale. Abbiamo chiesto incontri al governo regionale ma non c’è stato modo di sedersi a un tavolo per il momento con il presidente della Regione o suoi delegati, c’è un tavolo di concertazione che sta mettendo mano a questo regolamento che fa acqua da tutte le parti. Ma sono tempi lunghi, e intanto tutte le strutture rischiano di collassare. Fondazione Betania sta cercando di reagire a questa istanza di fallimento presentando un reclamo che è in fase di preparazione e tentando di salvare tutto quello che è possibile. Poi da un’altra parte c’è la Newco Karol Betania che gestisce quasi tutte le strutture che Betania gestiva, perché lo scorso c’è stato un fitto di ramo d’azienda: anche questa va avanti per la sua strada ma con difficoltà, le stesse che ha vissuto Fondazione e Betania e che vivono le altre strutture socio-assistenziali. tanti crediti ma i Comuni non pagano, le Asp ritardano e rischiamo di fare il bis. Ovviamente la situazione fallimentare di Fondazione Betania rischia di condizionare anche il cammino della Karol Betania. Stiamo studiando strategie per salvare queste realtà».
Rosario Bressi, portavoce del Forum Terzo Settore Catanzaro-Soverato, inquadra la situazione a livello generale. «C’è grandissima preoccupazione – sostiene Bressi – alla luce di quello che è successo a Fondazione Betania e soprattutto del rischio che da questa vicenda si passi altre vicende simili. La situazione non è buona, la crisi del welfare è evidente, è una bomba sociale che rischia di esplodere per i pazienti, gli operatori, le famiglie e le comunità dove insistono le strutture, perché queste non hanno solo una funzione di assistenza ma hanno una funzione sociale. Quello che dà più tristezza – sostiene Bressi – è lo scaricabarile, perché qui sono in gioco la dignità delle persone che ricevono assistenza e la dignità degli operatori che lavorano». Bressi infine annuncia per la prossima settimana una mobilitazione sotto forma di sit-in al Comune di Catanzaro, capofila dell’ambito territoriale, «per avere una interlocuzione più positiva», conclude il portavoce del Forum Terzo Settore Catanzaro-Soverato. (c. a.)
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