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O passa la riforma o tutti a casa. Occhiuto vuole 21 “sì” sul Consorzio di bonifica unico

Il governatore si prepara a commissariare gli enti ed è pronto a uno strappo lacerante. Avvertimento chiaro per alcuni settori della maggioranza

Pubblicato il: 27/07/2023 – 15:53
O passa la riforma o tutti a casa. Occhiuto vuole 21 “sì” sul Consorzio di bonifica unico

CATANZARO Per il governatore Roberto Occhiuto la riforma dei Consorzi di bonifica è una legge chiave. Simbolo del nuovo percorso intrapreso dalla Regione. Forse con un senso politico persino più profondo delle novità introdotte nel settore sanitario. Se non altro perché il presidente della giunta vede, attorno alla “demolizione” del vecchio sistema, movimenti contrastanti. Alcuni addirittura all’interno della maggioranza. Compatta, finora, sugli interventi adottati in sanità. Più titubante, in alcuni settori, riguardo alla riforma pensata per cambiare un pezzo dell’agricoltura. Andiamo al sodo: Occhiuto non è intenzionato ad accettare defezioni sui Consorzi di bonifica. C’è un aspetto tecnico: per varare la nuova legge serve una maggioranza qualificata di 21 consiglieri regionali, praticamente tutto lo schieramento di centrodestra a Palazzo Campanella. Forma e sostanza: il governatore non può e non vuole accettare titubanze ed è intenzionato a chiedere una fiducia rafforzata da un vincolo tecnico (cioè quello dei 21 “sì” necessari per far passare il testo). In soldoni: dando per scontato che l’opposizione non accordi la fiducia, tutto il centrodestra dovrà votare compatto. I tempi sono stretti: la road map prevede come potenziale verifica il 3 agosto, possibile data del prossimo consiglio regionale.  
Dalla Cittadella filtrano intenzioni belligeranti: non uno di meno o lo strappo sarà lacerante. Fuori di metafora: Occhiuto sarebbe pronto alle dimissioni se qualcuno dei “suoi” dovesse fare un passo indietro lungo il percorso della riforma. 
È il rilancio di un pensiero che il presidente aveva già reso (molto) esplicito durante una diretta su Instagram nel mese di giugno, con tanto di notazione politica a margine. «Sui Consorzi di bonifica – disse Occhiuto all’epoca – vedo molte resistenze. Sono 11 in Calabria, non forniscono i servizi che dovrebbero fornire, spesso sono macchine clientelari per assumere questo o quello. Mi sono stancato di questa cosa, anche perché poi c’è un effetto sul bilancio della Regione, perché i debiti dei Consorzi vengono in qualche modo accumulati dalla Regione. Farò la legge di riforma del Consorzio unico. Ci sono alcuni consiglieri regionali che – a volte leggo – non sono d’accordo: bene. Anzi, no: male. Però su questo tema farò quello che nessun presidente ha fatto prima». Cioè tirare dritto per la propria strada, anche se quella strada dovesse portare tutti a casa. In consiglio regionale si capirà quanto il percorso previsto da Occhiuto sia accidentato e quanto sia condiviso dalla maggioranza. Lo scelta chiesta dal governatore è netta: o con me o con le «macchine clientelari». Per la parte che dipende da lui, il governatore ha già scelto e si appresta a un passo che ritiene inderogabile: commissariare tutti gli enti per mettere materialmente le mani in anni di mala gestio e scarsi controlli. Il resto dipende dalla maggioranza. Tutta insieme, non uno di meno. (redazione@corrierecal.it

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