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Il dramma

Precipita da un’impalcatura nel Cosentino, muore operaio di 48 anni

L’incidente in un cantiere di Bisignano. Stava rimuovendo alcuni pannelli, quando è caduto da un’altezza di 9 metri. Inutili i soccorsi

Pubblicato il: 27/07/2023 – 14:46
Precipita da un’impalcatura nel Cosentino, muore operaio di 48 anni

BISIGNANO Un operaio di 48 anni è morto stamani dopo una caduta da un’altezza di 9 metri. È successo a Bisignano, in provincia di Cosenza, all’esterno di un capannone industriale dove l’uomo era su una impalcatura e stava rimuovendo dei pannelli. L’operaio, originario di San Pietro in Guarano, di cui al momento non sono state rese note le generalità, è deceduto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i carabinieri per i rilievi e che, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, dovranno anche se l’operaio al momento dell’accaduto avesse in dotazione e in uso i dispositivi di sicurezza. La salma è stata restituita ai familiari e l’area sottoposta a sequestro per ulteriori approfondimenti.

Cgil: «Nessuno può dirsi esente da responsabilità»

«Nella provincia di Cosenza, nella sola ultima settimana si sono registrati cinque infortuni sul lavoro, di cui 2 mortali e 3 gravi». È quanto hanno dichiarato, congiuntamente, Massimiliano Ianni, segretario generale della Cgil di Cosenza, e Graziella Segreti, segretaria confederale Cgil di Cosenza, alla luce dell’ultimo incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi a Bisignano, in provincia di Cosenza. «È ormai da diverso tempo – sottolineano – che la media degli incidenti si è fortemente intensificata».
«È un fatto talmente esorbitante – aggiungono – che nessuno può dirsi esente da responsabilità. Come Cgil riteniamo che, tanto a livello nazionale quanto a livello locale, vadano prese le iniziative necessarie e urgenti per porre un freno a questa strage continua. Non è più sufficiente un mero osservatorio sul fenomeno, ma vanno coordinate azioni di intervento sinergico di tutti gli enti competenti in materia di sicurezza. Pur consapevoli delle carenze di organico in cui versano gli organi di vigilanza, è necessario che si predisponga un piano di intervento strategico e rafforzato per porre in essere la prevenzione necessaria sul territorio».
«È ora che in materia di sicurezza ci siano gli giusti investimenti – concludono – e che il tema diventi centrale nelle agende politiche e istituzionali, soprattutto in Calabria dove le condizioni di lavoro precario e sommerso espongono molti lavoratori, spesso privi di formazione e dispositivi di sicurezza, a rischi notevoli. Ciò non è più tollerabile accettarlo sui luoghi di lavoro»,

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