CITTANOVA «Chiarezza, ascolto dei sindaci e dei cittadini del territorio, tempi certi e veloci, impegno politico per evitare l’isolamento della Locride». Sono le richieste che il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi, ha ribadito da Cittanova, nel corso di una conferenza stampa del Pd, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a proposito dei lavori sulla Strada statale numero 682 “Jonio-Tirreno”. Irto aveva infatti già presentato una propria interrogazione al ministro Salvini sui prossimi lavori di manutenzione della galleria Torbido, lungo la stessa Statale, sottolineando l’esigenza di procedere con rapidità per salvaguardare l’economia locale. A Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, il parlamentare dem ha annunciato l’imminente deposito, al Senato, di una seconda interrogazione allo stesso ministro, stavolta in merito alla paventata chiusura per 20 mesi della Statale “Jonio-Tirreno”, che sta preoccupando anzitutto le imprese e i sindaci dei Comuni della Locride, i quali chiedono notizie precise sugli interventi in programma lungo la strada in argomento e soluzioni in linea con le esigenze dei rispettivi territori. Il senatore Irto ha anticipato che nella sua nuova interrogazione al ministro Salvini chiederà «quali lavori saranno esattamente effettuati, quando inizieranno, quanto dureranno e quali, nello specifico, saranno le modifiche relative al transito dei veicoli lungo la Statale» in questione, oltre che «quali iniziative di competenza» voglia «adottare, di concerto con l’Anas, affinché le ricadute degli interventi previsti siano il più possibile limitate nel tempo e nell’entità».
«Progetto scarso e contro le realtà locali». Durante la conferenza è intervenuto anche il deputato del Pd, Marco Simiani, denunciando l’assenza di «programmazione e coinvolgimento del territorio, che invece è fondamentale in una terra delicata come la Calabria». «Dal Ministro – continua Simiani – tanti elenchi ma poca sostanza. Hanno tolto fondi al sud per favorire infrastrutture del nord». Poi lancia un messaggio a Occhiuto: «noi partito del governo non del comando, serve responsabilità».
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