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Concorso nel reparto di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale di Cosenza: il CdS dà ragione alla dottoressa Russo

«I giudici romani hanno sospeso la sentenza del Tar Calabria che aveva respinto i motivi di censura avanzati dalla candidata»

Pubblicato il: 28/07/2023 – 19:45
Concorso nel reparto di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale di Cosenza: il CdS dà ragione alla dottoressa Russo

COSENZA «Il Consiglio di Stato, sezione terza, ha accolto l’appello della candidata esclusa dal concorso, Tiziana Russo, e ha disposto una sollecita definizione del merito dell’intera e nota vicenda concorsuale che si trascina da oltre un anno». Così una nota dello studio legale Morelli e Ciambrone. «I giudici romani – prosegue la nota – hanno sospeso la sentenza del Tar Calabria che in prima battuta aveva respinto i motivi di censura avanzati dalla candidata che si è avvalsa del patrocinio dello studio degli avvocati Ciambrone e Mascaro che sin dall’inizio hanno sostenuto le ragioni della dottoressa Russo ingiustamente ritenuta non idonea pur avendo ottenuto il massimo punteggio nella valutazione dei titoli accademici e professionali. Nella decisione del CdS così si legge: «Accoglie l’appello…” e nella parte motiva “..ritenuto che i primi due motivi di appello meritano approfondimento nella sede del merito…” concede la sospensione dell’impugnata sentenza. L’azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza sulla scorta dell’esito del primo grado aveva deliberato di assumere i due vincitori con contratto a tempo indeterminato e ciò ha indotto l’appellante Tiziana Russo a chiedere con urgenza la sospensione degli effetti della gravatoria ed ingiusta sentenza dei giudici calabresi. La discussione, alla presenza di tutte le parti e dell’avvocato generale dello Stato, che aveva chiesto il rigetto dell’appello, si è svolta la camera di consiglio in data 27 marzo 2023 e all’esito il CdS ha accolto l’appello. I due motivi, che sono poi quelli principali del ricorso e dei motivi aggiunti, che i giudici di palazzo Spada hanno ritenuto di dover approfondire – tanto da sospendere l’impugnata sentenza di primo grado – sono quelli riguardanti l’incompatibilità del presidente del concorso, Michele Morelli e la violazione del bando concorsuale ove, illegittimamente, il presidente e la commissione concorsuale hanno inteso ridurre la valutazione dei titoli dei candidati a solo gli ultimi cinque anni pregressi al concorso e non nella loro globalità e quindi non anche per il periodo antecedente per come era previsto nel bando. Ciò aveva comportato un minor punteggio per la candidata Russo e una minore forbice con i due vincitori. Circa il motivo sull’incompatibilità si è censurato il comportamento del dottor Michele Morelli che, ad avviso della candidata poi ritenuta non idonea, doveva avvertire l’Azienda Ospedaliera della situazione, anche potenziale, di conflitto con il di lei marito  attualmente professore all’Università La Sapienza di Roma. Quindi una situazione di grave inimicizia, legata a delle denunce sporte dal marito della candidata contro la mala sanità, che rendeva Morelli incompatibile alla carica di commissario del concorso. Tra l’altro la medesima questione è stata oggetto di apposita denuncia-querela ai carabinieri di Cosenza i quali, all’esito di approfondite indagini, hanno concluso nella loro informativa di reato per l’ipotesi di abuso di ufficio a carico dell’indagato Morelli. Ipotesi, poi, non supportata dal pm Cozzolino che ha chiesto l’archiviazione poi impugnata dalla dottoressa Russo con l’assistenza del suo avvocato Luigi Ciambrone. Il gip di Cosenza, Piero Santese, ha ritenuto ammissibile l’opposizione della persona offesa, la dottoressa Russo, e ha fissato l’ udienza del tre dicembre 2023 presso il Tribunale di Cosenza. La persona offesa ha indicato numerosi punti di investigazione suppletiva chiedendo, ove ne ricorrano i presupposti, anche l’imputazione coatta dell’indagato Morelli. Anche in sede penale, quindi, si discuterà della questione se Morelli aveva o meno l’obbligo di astenersi per come sostenuto dalla querelante e, ora, anche dagli stessi Carabinieri che hanno condotto le indagini. Si legge infatti a pagina tre della informativa di reato: “…proprio per tali motivi Michele Morelli …avrebbe dovuto dimettersi dall’incarico ricevuto nella commissione esaminatrice” ed ancora sempre i carabinieri scrivono al pm: “Da una analisi della vicenda prospettata…il dottor Michele Morelli avrebbe dovuto comunicare all’azienda ospedaliera di Cosenza una sua astensione nell’assumere l’incarico di presidente della commissione d’esame in quanto è evidente che lo stesso non poteva giudicare la professionista con l’obiettività, imparzialità e trasparenza”. L’ipotesi di reato configurata dalla polizia giudiziaria è quella di abuso di ufficio su cui invece il pm Cozzolino ha ritenuto di chiederne l’archiviazione al gip distrettuale. Tale vicenda è stata discussa anche ieri innanzi al Supremo Collegio del Consiglio di Stato che ha ritenuto di dover approfondire il motivo di ricorso formulando una prognosi favorevole al suo eventuale accoglimento».

La nota dell’avvocato Federica Russo

In merito alla nota a firma degli avvocati Ciambrone e Mascaro relativamente al Concorso indicato in oggetto si precisa quanto segue. La sentenza del TAR Calabria di rigetto dell’originario ricorso dell’assistita degli avvocati Mascaro e Ciambrone non è stata assolutamente sospesa. Nel provvedimento emesso il 28 luglio 2023 si legge testualmente che “nella comparazione dei contrapposti interessi, risulta prevalente quello dell’Amministrazione intimata alla prosecuzione della procedura concorsuale” per cui ad oggi, la sospensione del concorso è rimasta un mero auspicio dell’appellante.
L’unico risultato concretamente ottenuto dall’appellante, è costituito dalla fissazione di una udienza di merito in tempi ristretti, al fine di consentire ai giudici di palazzo spada, di definire una volta per sempre questa vicenda, che, anche in considerazione dei travisamenti dei provvedimenti giudiziari che hanno visto fino ad ora sempre soccombente l’odierna appellante, ha assunto e continua ad assumere toni grotteschi. Tanto è dovuto al fine di non diffondere notizie false o comunque non corrispondenti al vero.

Avvocato Federica Russo

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