REGGIO CALABRIA Anche il passaggio formale è stato espletato. Secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Campanella, il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto ha inviato la comunicazione con la quale pone ufficialmente la questione di fiducia sul progetto di legge di riforma dei Consorzi di Bonifica, con la creazione dell’ente unico e la messa in liquidazione degli attuali 11 Consorzi. Provvedimento di “interesse generale”. Sarebbe questa la motivazione in base alla quale il governatore calabrese motiva la questione di fiducia con un atto che è indubbiamente un inedito alla Regione Calabria. Il tutto è disciplinato dall’articolo 37 dello Statuto regionale, che prevede che «il presidente della Giunta può porre la questione di fiducia sull’attuazione del programma di governo e sui suoi aggiornamenti, sulla legge finanziaria e sulla legge di bilancio annuale e pluriennale, sulle leggi relative alla fissazione di tributi e imposte regionali, nonché su questioni particolarmente rilevanti per la collettività regionale», e inoltre prevede che «le questioni di fiducia presentate dal presidente della Giunta sono poste in votazione non prima di tre giorni e non oltre i quindici giorni dalla loro presentazione e si intendono respinte se esprime voto contrario la maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio regionale». Quindi, come termini si è perfettamente in linea per arrivare al 3 agosto, data della prossima seduta del Consiglio regionale, che lunedì sarà ufficialmente convocata dal presidente Filippo Mancuso. Intanto, comunicazione da parte di Occhiuto attiva tutte le procedure del caso: la riforma sarà all’esame della sesta Commissione Agricoltura in programma il 31 luglio e poi dovrà passare in seconda Commissione Bilancio per il parere finanziario. Tappe forzate quelle letteralmente imposte dal presidente della Giunta Occhiuto, che sulla riforma dei Consorzi di bonifica pone una fiducia essenzialmente “politica”, nel senso che – come scritto ieri – vuole tutti i 21 sì della maggioranza di centrodestra, nessuno escluso, li vuole senza se e senza ma, fermo restando che serve una maggioranza qualificata in ogni caso per far passare il progetto di legge, perché questo è richiesto quando si tratta di creare un nuovo ente pubblico economico. (c. a.)
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