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SANITA’ E TERRITORI

La riorganizzazione della rete ospedaliera anima il dibattito alla Provincia di Crotone

Il 31 luglio seduta consiliare a cui potrebbe partecipare anche il governatore e commissario Occhiuto. Le proposte del Pd

Pubblicato il: 28/07/2023 – 13:11
di Gaetano Megna
La riorganizzazione della rete ospedaliera anima il dibattito alla Provincia di Crotone

CROTONE Il nuovo piano sulla rete ospedaliera regionale anima il dibattito nella provincia di Crotone. Il presidente delle Provincia pitagorica, Sergio Ferrari, ha convocato per il prossimo 31 luglio una riunione del consiglio dell’ente intermedio per discutere del problema della sanità. Alla riunione potrebbero essere presenti il presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, e la commissaria dell’Azienda sanitaria provinciale, Simona Carbone. Nei giorni scorsi dieci sigle sindacali dei medici hanno prodotto un attacco contro chi ha sinora amministrato la sanità del Crotonese. L’accusa è grave e cioè che è stata fortemente penalizzata la sanità pubblica (ospedale e territorio) per favorire il privato che,attualmente, ha più posti letto del pubblico. Significa che i finanziamenti che vengono riconosciuti ai privati che operano nella provincia di Crotone, superano quelli destinati al pubblico. L’unico grande assente nel dibattito è il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che nonostante sia stato chiamato in causa dai sindacati dei medici, nella sua qualità di presidente dell’assemblea dei sindaci, non ha ancora dato segni di vita. La vicenda sanità è stata messa sotto la lente di ingrandimento dal Partito democratico, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa. Il segretario del Pd, Leo Berberio, dopo aver ricordato che il suo partito si è occupato del decreto della nuova rete ospedaliera, studiando nei particolari le proposte contenute, ha detto che l’analisi del decreto fa emergere una penalizzazione per il territorio crotonese, che avrebbe avuto riconosciuti meno posti letto rispetto alle altre province. Nel computo complessivo dei posti letto ci sarebbero anche quelli già riconosciuti durante l’emergenza Covid. Si tratta di undici posti per cui quelli realmente assegnati con la rimodulazione della rete ospedaliera sarebbero 37 e non 48.

La conferenza stampa del Pd

La proposta del Pd

La proposta del Pd per rilanciare la sanità della provincia di Crotone, partedalla riorganizzazione dell’ospedale “San Giovanni di Dio”. Organizzare meglio la struttura per rendere più fruibili i posti in day hospital, che andrebbero allocati al piano terra. Bisogna anche pensare di rivedere la situazione dei reparti: ci sono unità operative che presentano carenze e altre. Si potrebbe subito intervenire ed equilibrare la situazione. Secondo il Pd, la realtà filmica emersa nella conferenza stampa di presentazione della rete ospedaliera non avrebbe nessuna attinenza con la reale situazione della sanità calabrese. Sempre secondo il Pd la provincia di Crotone sarebbe penalizzata dal fatto che vengono sommati i posti letto dei privati e quelli pubblici. Questo succede anche per la spesa da affrontare. Nella provincia di Crotone operano ottime imprese private, amministrate da imprenditori lungimiranti, i cui costi vengono caricati sulla spesa complessiva e non si tiene conto che entrano delle risorse aggiuntive per l’emigrazione sanitaria, rappresentata dai tanti pazienti che vengono a curarsi nelle cliniche private (eccellenze che sono presenti nel Crotonese. Si incassano risorse per chi viene a curarsi nelle cliniche di Crotone e si conteggiano le spese di questi pazienti caricandole nel budget assegnato al territorio.Si potrebbe ovviare a questa incongruenza concedendo maggiori posti letto alla sanità della provincia di Crotone. Un miglioramento della situazione, sempre secondo il Pd, potrebbe arrivare creando “dialogo tra pubblico e privato”.

Il capitolo Guardie mediche

Al commissario Carbone è stata avanzata la proposta di una diversa organizzazione delle guardie mediche. Non servono 27 postazioni di guardia medica, che andrebbero invece organizzate in macro aree, ne basterebbero 17. A queste guardie mediche bisogna, però, assegnare i mezzi e gli uomini per renderle operative. I soldi oggi ci sono. In questa riorganizzazione delle guardie mediche occorre inserirci anche il servizio dell’elisoccorso che di notte non funziona perché non ci sono piste di atterraggio adeguatamente illuminate. Basterebbe un campo sportivo. “Faremo le barricate se non ci daranno la possibilità di partecipare alla stesura dell’atto aziendale”, ha sottolineato Barberio.

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