Apprendiamo dagli organi di stampa che unaflotta di 6 nuovi battelli spazzamare “Sistema Pelikan”, sarà utilizzata dalla Regione Calabria, da oggi e fino al 26 agosto 2023. Esattamente lo scorso anno, nel medesimo periodo, il Presidente Occhiuto adottava tale accorgimento per cercare di tutelare il mare che bagna la nostra meravigliosa regione che, attraverso questa inestimabile risorsa dovrebbe garantire alla Calabria di poter investire nel turismo e garantire ai cittadini calabresi di poter usufruire della corretta e tranquilla balneazione dei nostri mari. Caro Presidente, come Ugl apprezziamo lo sforzo che mette in campo per cercare di attenuare i fenomeni di inquinamento che puntualmente, ogni anno, quando la densità della popolazione aumenta grazie alle attrattive che offre la nostra Regione si ripetono ciclicamente. Tuttavia, nel nostro modo di intendere la corretta gestione del patrimonio naturalistico della Calabria probabilmente si commette il solito e puntuale errore che potremmo racchiudere con la metafora delle tre “P”: Prevenzione-Programmazione-Progettazione. Questo manca da almeno 5 lustri alla nostra Regione e, per tale motivo, riteniamo dal nostro piccolo osservatorio che gli sforzi messi in campo con l’approssimarsi della stagione estiva, spesso si rivelano non risolutivi e con costi elevati. Basterebbe, al pari delle altre Regioni, attivare correttamente Il “Servizio di polizia idraulica” con una progettazione fatta nei tempi giusti e, con una necessaria e non più rinviabile Legge Regionale di corretta gestione del “Servizio di sorveglianza idraulica”. Alle Regioni e agli Enti Locali compete la gestione del demanio idrico, ma non la proprietà dei relativi beni, che rimane in capo allo Stato. Per demanio idrico della navigazione interna si intende l’ambito territoriale demaniale, in acqua e a terra, per l’esercizio della navigazione interna ad uso pubblico, turistico, ricreativo, sportivo e commerciale. Spesso il verificarsi dei gravi eventi alluvionali che nell’ultimo decennio ha interessato il territorio regionale , ha messo in evidenza la necessità di porre in essere tutti gli interventi utili finalizzati all’attuazione di una tutela sempre più efficace dell’assetto idrogeologico del territorio. Tra questi interventi si collocano quelli di manutenzione degli alvei idrici di competenza regionale che comportano anche estrazione ed asportazione di materiali litoidi. La Giunta regionale dovrebbe adottare un provvedimento che individua i principi ed i criteri ai quali le strutture regionali competenti devono uniformarsi nello svolgimento dell’attività finalizzata all’attuazione degli interventi di manutenzione, fornendo altresì le prime indicazioni circa le modalità operative per l’effettuazione di detta attività, in conformità con il quadro normativo delineato dalle disposizioni emanate nella specifica materia di cui si tratta, dagli strumenti di pianificazione adottati dall’Autorità di bacino Distrettuale e dai provvedimenti attuativi del conferimento di funzioni alle Regioni e agli enti locali ai sensi del decreto legislativo n. 112/1998 nonché ai successivi provvedimenti normativi che assegnano alle Regioni ulteriori competenze come ad esempio l’art. 61 comma e) del D.Lgs.152/2006 e, sm.e,i. che prevede che le Regioni, provvedono, per la parte di propria competenza,all’organizzazione e al funzionamento del servizio di (PoliziaIdraulica) ed a quelli per la gestione e la manutenzione delle opere edegli impianti e la conservazione dei beni. I presidi idraulici ed idrogeologici di protezione civile rappresentano una infrastruttura territoriale necessaria al miglioramento della capacità di prevenzione attiva, monitoraggio, sorveglianza e risposta del sistema regionale di protezione civile in caso di eventi calamitosi di natura idraulica ed idrogeologica sul territorio oltre a garantire e prevenire gli scarichi abusivi con un corretto e necessario sistema sanzionatorio che possa essere effettuato da Personale già formato ma che occorre dotare attraverso corsi specifici di potere di “Vigilanza” e, di conseguenza “Sanzionatorio”. Le attività di accertamento e irrogazione delle sanzioni amministrative in materia di polizia idraulica, delegate dallo Stato alla Regione o stabilite con legge regionale, sono svolte dal personale della struttura regionale preposto a tali attività. Le attività connesse con l’accertamento e la contestazione delle violazioni e, la conseguente determinazione e applicazione delle relative sanzioni amministrative, sono disciplinate ai sensi della l. 689/1981 e della normativa regionale in materia che a nostro avviso non è più rinviabile. Non ci si può, a nostro avviso, concentrarsi solo ed esclusivamente sul cattivo funzionamento dei Depuratori e di conseguenza buttare la croce sui sindaci. Occorre pensare ad una norma specifica regionale che possa contenere tutti gli elementi specifici a tutela del reticolo “Idrografico” a cominciare dalla corretta gestione del “Servizio di sorveglianza iraulica” che, in tutte le Regioni è gestito, con idonee Leggi Regionali,direttamente dal Dipartimento Ambiente, dai Dipartimenti dei Lavori Pubblici o Protezione Civile e, in alcuni casi, con Leggi Coordinate dai successivi Regolamenti di Attuazione dalle Regioni e dai Consorzi dei Comuni. Solo facendo un ragionamento complessivo volto alla Prevenzione, Programmazione Pianificazione si può realmente incidere sul problema inquinamento e, nel contempo prevenire eventi alluvionali che, visto il cambiamento climatico non sono più ascrivili alla sola stagione invernale. Come Ugl regionale siamo disponibili a confrontarci su queste tematiche oltre a tante altre criticità presenti che affrontiamo, come sempre, con spirito costruttivo ma con la dovuta dignità che la nostra Os merita.
Segreteria regionale Ugl
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