COSENZA «In questi giorni migliaia di famiglie stanno ricevendo dall’Inps un messaggio di sospensione del reddito di cittadinanza già a partire dal prossimo mese di agosto. Tutto ciò in attesa di una “eventuale” presa in carico dei servizi sociali dei comuni di residenza. Tale comunicazione ha ovviamente causato allarme e, soprattutto nelle regioni meridionali e in Calabria, forte disagio nonché la presa d’assalto dei servizi welfare dei comuni». Lo affermano in una nota congiunta i sindaci di Catanzaro, Reggio Calabria, Crotone e Cosenza, Nicola Fiorita, Paolo Brunetti, Vincenzo Voce e Franz Caruso preoccupati per il provvedimento del Governo Meloni di sospensione del sostegno sociale. «A questo punto una riflessione è più che mai necessaria. Come pensa il Governo di supportare questa fase delicata di sospensione del reddito di cittadinanza, che getta nello sconforto tante famiglie, se prima non offre valide proposte in termini di formazione, riqualificazione e politiche attive volte a reimmettere nel circuito lavorativo persone che ormai non trovano lavoro da oltre un decennio?».
«Sono stati letti i report sul rdc – continuano i sindaci – dove risulta che la platea dei beneficiari per oltre il 60% non ha mai lavorato? Si è focalizzata l’attenzione sul numero impressionante di giovani che non hanno titoli di studio validi e spendibili sul mercato del lavoro? Demandando, inoltre, la presa in carico ai servizi comunali si crea nei soggetti fragili l’illusione di poter proseguire a percepire il reddito di cittadinanza, che di fatto è abrogato a partire dal 1 gennaio 2024. Quindi, per intenderci, per quanto sia auspicabile procedere a rinforzare organici comunali con carenze di personale decennali, mai si arriverà ad una risoluzione del problema. Chiediamo quindi con forza al Governo che ripensi il provvedimento concedendo una deroga che permetta di mettere in piedi reali politiche atte a immettere soggetti fragili nel mercato del lavoro restituendo dignità a queste famiglie. Come primi cittadini delle quattro città capoluogo di provincia chiediamo contestualmente al presidente nazionale di Anci, Antonio De Caro, una presa di posizione netta contro il provvedimento sulle “nuove misure previste dal decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85”. Il governo ha gestito malissimo la transizione che abroga il reddito di cittadinanza dal primo gennaio 2024 – concludono i sindaci Fiorita, Brunetti, Voce e Caruso – adesso deve correre ai ripari chiedendo scusa anche per il freddo messaggio inviato tramite Sms a milioni di percettori che sono stati gettati nello sconforto e nell’incertezza per il futuro». Una presa di posizione quella dei sindaci calabresi con la richiesta di intervento del presidente De Caro che, di fatto, conferma, se ce ne fosse bisogno, la mancanza di fiducia nei confronti dell’attuale presidente di Anci Calabria Rosaria Succurro.
«Siamo accanto alle persone fragili e con disagio sociale. Il provvedimento che sospende il reddito di cittadinanza andava gestito meglio e con attenzione ai bisogni delle persone». Anche gli assessori comunali di Cosenza Francesco De Cicco e Pasquale Sconosciuto, i capigruppo, Francesco Gigliotti di Francesco De Cicco Sindaco, e Daniela Puzzo, di Cosenza Libera, in una nota congiunta esprimono preoccupazione per la sospensione del reddito di cittadinanza che sta facendo registrare presso i servizi sociali comunali già gravi tensioni. «E’ inammissibile – affermano De Cicco, Sconosciuto, Puzzo e Gigliotti – che si comunichi, dalla sera alla mattina e con un banale, quanto inatteso sms, la sospensione di un sussidio che per molte famiglie è indispensabile per pagare le bollette e mettere a tavola qualcosa da mangiare. A queste persone, che vivono un disagio economico reale, esprimiamo la nostra vicinanza umana ed istituzionale, come ha già fatto il sindaco Franz Caruso che sta protestando con determinazione verso questo nuovo scellerato provvedimento del Governo Meloni. Si poteva e si doveva, probabilmente, modificare il reddito di cittadinanza, ma non abolirlo e non, soprattutto, con questi metodi che mortificano il bisogno. Peraltro, tutto sta ricadendo sui servizi sociali del Comune di Cosenza che è stato già preso d’assalto dai tanti percettori del reddito rimasti improvvisamente senza l’accredito del mese di agosto, esigendo dalle nostre assistenti sociali risposte immediate che non possono dare. Ed, infatti, la presa in carico dei cittadini avviene attraverso una piattaforma che viene gestita prima dai Centri per l’Impiego e poi arriva ai servizi sociali». «Condividiamo, pertanto, le preoccupazioni espresse dal sindaco Franz Caruso – concludono De Cicco, Sconosciuto, Puzzo e Gigliotti – convinti come lui che siamo di fronte ad una bomba sociale che rischia di esplodere se non si innescano opportune modifiche ad un provvedimento che non abbiamo remore a definire vergognoso e codardo. Insieme al sindaco Franz Caruso, pertanto, protesteremo a gran voce, affiancando quanti soffrono il disagio ed il bisogno».
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