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«Lo Stato nella Locride ha fallito». I sindaci sfilano in silenzio per una terra senza diritti

A Natile di Careri il ricordo di Caterina Pipicella e dei suoi figli Giusy e Giovanni Marvelli, recentemente scomparsi in un incidente sulla Sp2

Pubblicato il: 30/07/2023 – 12:33
«Lo Stato nella Locride ha fallito». I sindaci sfilano in silenzio per una terra senza diritti

NATILE DI CARERI «Lo Stato, nella Locride, ha fallito. Qui, per tanto e troppo tempo, il territorio è stato depauperato di ogni cosa: hanno tolto il diritto alla salute, quello all’istruzione o alla mobilità. La Locride è stata privata di tutto, compresi i suoi figli strappati da uno Stato assente da 30 anni. Se ogni sindaco, svestita la casacca di partito, non inizia a ragionare e lavorare in sinergia nel solo interesse delle comunità, questo risarcimento non ce lo potrà mai ripagare nessuno». Così, il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, in piazza De Gasperi a Natile di Careri, è intervenuto alla manifestazione “Mai più vite spezzate”, l’iniziativa dedicata alla memoria di Caterina Pipicella, dei suoi figli Giusy e Giovanni Marvelli, di appena 13 e 10 anni, e di tutte le vittime della Strada Sp2 dir Careri-Natile-Platì.
Prima del confronto in piazza, al quale hanno preso parte anche i consiglieri metropolitani Domenico Mantegna e Rudi Lizzi, l’assessore regionale Giovanni Calabrese, e gli amministratori dei Comuni di Africo, Bovalino, Samo, Platì, Natile, San Luca, Benestare e Locri, Carmelo Versace, insieme al consigliere Mantegna ed all’assessore natilese Antonio Amato, ha voluto incontrare Pietro Marvelli, marito e padre delle vittime del tragico incidente del giugno scorso in cui persero la vita a moglie e i due figlioletti. Un momento di forte condivisione emotiva, in cui il dolore dell’uomo e della famiglia ha toccato profondamente il facente funzioni. «Da lui – ha detto Versace – non è arrivata alcuna rivendicazione di vendetta, ma la richiesta che quel dramma che gli ha sconvolto l’esistenza non si abbatta su nessun altro. Pietro, persona dalla compostezza e dalla dignità infinite, ha dato una lezione ad ognuno di noi».

«Solo insieme – ha ribadito l’inquilino di Palazzo Alvaro ai cittadini riuniti in piazza – al di là delle appartenenze politiche, possiamo dare una risposta a Pietro ed al territorio intero. Ci sono battaglie che dobbiamo obbligatoriamente abbracciare in sintonia, a partire dalla richiesta di risposte al protocollo d’intesa che giace, da tempo immemore, sulla scrivania del ministro Matteo Salvini e che impegna Anas a riacquisire le strade che la Città Metropolitana, da sola, non può più gestire. Il Governo ha firmato questo accordo con tutti gli enti intermedi d’Italia, ad esclusione della sola Reggio Calabria». Ed ancora: «Per le strade calabresi Palazzo Chigi ha stanziato 3 miliardi di euro, ma al nostro comprensorio sono toccati appena 300 mila euro per la sola galleria di Palazzi, un’altra arteria tristemente conosciuta come “la strada della morte”. La colpa è da ascrivere ad una politica assente da 30 anni, ad uno Stato che nella Locride non si vede».

«Siamo l’unica Città Metropolitana del Paese – ha continuato – a non aver ricevuto le funzioni delegate da parte della Regione Calabria. E’ bene che queste cose ce le diciamo tutti e tutti dobbiamo remare dalla stessa parte per portare avanti le istanze del territorio».
A chi invoca la realizzazione di nuove strade, il sindaco metropolitano facente funzioni ha risposto in maniera ferma: «Non ne abbiamo bisogno. Ciò che serve al comprensorio ed alle comunità è che si mettano in ordine le strade che già esistono. Sappiamo che le arterie che promesse non verranno mai alla luce. Serve che la viabilità esistente venga messa in sicurezza. Saremo ben lieti di ringraziare se e quando arriveranno altre opere, ma abbiamo delle priorità. In questo senso, nell’assessore Giovanni Calabrese riconosco un alleato per il territorio locrideo. Abbiamo la necessità e siamo pronti a collaborare se le risorse che esistono verranno investite rispetto ad una programmazione che i sindaci del territorio sanno dove e come debba essere fatta». «E’ l’appello che rivolgo ai colleghi – ha ribadito Versace in conclusione – mettete da parte le casacche di partito e sediamoci allo stesso tavolo formando un fronte comune e unanime per affrontare, davvero e in maniera definitiva, i bisogni, le urgenze e le emergenze reali dei nostri territori».

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