Ultimo aggiornamento alle 7:28
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

la protesta

«A Rende la strage di alberi continua»

Non è bastata la manifestazione assai partecipata davanti il Municipio di Rende, organizzata la scorsa settimana, in gran fretta, per tentare di fermare i tagli, per esprimere tutto il disappunto …

Pubblicato il: 31/07/2023 – 12:42
di Rete per la difesa dei pinus pinea
«A Rende la strage di alberi continua»

Non è bastata la manifestazione assai partecipata davanti il Municipio di Rende, organizzata la scorsa settimana, in gran fretta, per tentare di fermare i tagli, per esprimere tutto il disappunto della popolazione e il lutto per lo scempio scellerato di pinus pinea ultracinquantenni. Era già accaduto lo scorso anno con una decisione altrettanto avventata del ex sindaco Manna, ora la strage continua per decisione burocratica dei nuovi Commissari prefettizi, incaricati lo scorso giugno, che “non se la sentono di bloccare un progetto esecutivo”. Ma la vecchia amministrazione e, in continuità i nuovi commissari, non hanno fatto i conti con la nascita di una nuova consapevolezza cresciuta all’interno della rete costruita faticosamente negli anni dalle associazioni ambientaliste come I giardini di Eva, MEDiterranea MEDIA,  Italia Nostra, Fiab Cosenza Ciclabile, Artemis, Lab de coloniale femminista-queer, UNPLI, Progetto Meridiano, Primavera della Calabria, Lega Ambiente Riviera dei Cedri, Baticos, Associazione Insieme OdV, Ente Sociale Sportiva europea – Centro Studi e formazione, WWF Calabria Citra, Forum del Terzo Settore del tirreno cosentino, Associazione Amici  San Nicola Arcella, Paolab, VAS Verdi Ambiente e Società – APS, Alleanza per salvare il mare, e tante altre. Questa nuova comunità, pur essendo profondamente addolorata per la perdita del viale alberato, che faceva ormai parte del paesaggio rendese, resiste, mostra resilienza e determinazione: lo ha dimostrato ampiamente nel flashmob del 20 luglio di come sia legata ai propri spazi verdi e di essere pronta a difenderli con il proprio corpo al costo di incatenarsi agli alberi per evitare che vengano brutalmente tagliati. Quando si arrivava dall’autostrada, l’ombrello dei pini sormontante l’alto fusto degli alberi svettava quasi a salutare i viandanti, gli impiegati e gli imprenditori, i turisti e gli studenti fuori sede; rappresentava una sorta di benvenuto e di biglietto da visita non solo della città di Rende, ma dell’intera area urbana. Inoltre, le chiome degli alberi proteggevano dai raggi solari nelle estati più calde, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, generati anche da amministratori comunali sprovveduti. Quegli antichi alberi, aventi più di mezzo secolo contribuivano a mitigare il clima regalando ombra ed ossigeno. Quanti giovani lecci previsti dal famigerato PNRR ci vorranno per raggiungere l’equilibrio salutare? E soprattutto, il paesaggio chi potrà restituirlo? Il danno è ingente, non sarà facile porvi rimedio e non potranno farlo certo quegli ingegneri, architetti, agronomi che si sono resi responsabili di tutto questo, solo per accaparrarsi qualche finanziamento pubblico a danno dei beni comuni che appartengono alla collettività. La rete di adesione si è allargata oltre ai primi cento che hanno detto NO al taglio di alberi storici e identitari che migliorano la qualità della vita e il paesaggio, hanno detto NO ad un’area urbana ancora fortemente caratterizzata da cemento e asfalto. La rete di cittadinanza attiva, di fatto, sta sfidando il caldo torrido e i tempi ristretti, nel tentativo di salvare gli alberi sopravvissuti, e si è messa a lavoro per organizzare il necessario sostegno, flashmob e altre manifestazioni che si renderanno necessarie, questo perché la battaglia in difesa del territorio, purtroppo, non è ancora conclusa. I burocrati e lo staff tecnico minacciano ancora tagli! I cambiamenti climatici in atto ci impongono di cambiare direzione, le alberature esistenti vanno protette e nuovi spazi verdi vanno realizzati con la collaborazione della cittadinanza attiva: I giardini di Eva e la loro comunità partecipante hanno mostrato da oltre un decennio di averne la stoffa e la vocazione. La fondatrice dei Giardini di Eva, Nadia Gambilongo, ha affermato che “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR non può essere utilizzato per tagliare alberi storici per poi piantare in estate fuscelli abbandonati a loro stessi senza neanche annaffiarli, non è così che si prende in giro l’Europa e un intero paese, tutto questo non in nostro nome”. In estate non si tagliano alberi e tanto meno si piantano: è contro le linee guida emanate dal Ministero Legge N. 10 del 2013. Inoltre, nella parte in cui i pini sono già stati tagliati si vigilerà affinché il progetto venga eseguito il più rapidamente possibile e nel migliore dei modi. Non sarà tollerato, ad esempio, che si piantino giovani lecci prima che vengano tolte le radici dei vecchi pini. Quest’ultimo sarebbe un ulteriore schiaffo ai cittadini che vedrebbero morire i nuovi alberi, ma anche un insopportabile spreco di risorse pubbliche. Recentemente, in qualità di fondatrice dei Giardini di Eva, Nadia Gambilongo è stata audita dal Commissario Albertini, alla presenza degli ingegneri Azzato e Critandi, in merito alla vicenda degli alberi tagliati e dei lavori di ripristino delle aiuole in via Leonardo da Vinci, ma l’esito dell’incontro è stato tutt’altro che positivo. Li chiamano progetti di rigenerazione urbana e vengono finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il linguaggio utilizzato è rassicurante, ma la scena che appare agli occhi quando si arriva all’incrocio di Quattromiglia è raccapricciante. Sono anni che la strage di pini si ripete a Rende, ma mai si riteneva possibile che sarebbero arrivati ad abbattere l’intero viale: polmone verde del quartiere. Questo progetto non consente alcuna ripresa economica e non è certo resiliente nei confronti della natura e degli spazi verdi, la rete di protezione che si è costituita lo affermerà e lo sosterrà a tutti i livelli, chiedendo un incontro con la Prefetta, con il presidente della Regione Calabria, con i referenti dell’Unione Europea per informarli su questi interventi contro la comunità, affinché il sacrificio di decine e decine di pinus pinea non sia stato invano e faccia scuola per il futuro non solo per la Calabria, ma per l’Europa.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x