«Aglie, fravaglie, fattura ca nun quaglia!». Così recitava Pappagone, al secolo Peppino De Filippo, nella sua formula scaramantica.
Un’altra teoria è quella che associa il morso del vampiro a quello delle zanzare, dato che l’aglio (Allium sativum) è uno dei repellenti più efficaci. É anche un antibiotico naturale e, quindi, è possibile che venisse utilizzato contro i vampiri, considerati dei parassiti poiché, si sa, sopravvivono succhiando il sangue delle vittime.
Poi ci sono i territori con le loro proprietà, storie, tradizioni.
Per esempio, cosa hanno in comune l’aglione di Val di Chiana (provincia di Siena) e l’aglio di Papaglionti (provincia di Vibo Valentia) ?
La qualità; ma la dimensione è diversa. Il primo è grande, può arrivare a pesare anche 800 grammi, il secondo è piccolino. Entrambi, però, hanno un profumo intenso e un sapore inebriante. O si amano o si odiano.
Ma dove si trova Papaglionti? È una frazione di Zungri, l’ultimo dei comuni italiani in ordine alfabetico, che possiede bellissime grotte basiliane a due piani.
Papaglionti (forse il nome deriva da Papas Leontius) oggi sembra un paese fantasma, vivono un centinaio di abitanti.
Di questo scrigno calabrese s’è occupato l’associazione culturale “Asfalantea” (che significa terra delle ginestre), diretta da Franca Crudo.
Anche questa è Calabria.
*giornalista e scrittore
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