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Rdc, l’affondo di Lo Schiavo: «Dall’Inps atto di cinismo e pressapochismo»

Il consigliere regionale e la consigliera comunale di Lamezia Cittadino: «La scelta di punire i più deboli caratterizza il governo Meloni»

Pubblicato il: 31/07/2023 – 11:29
Rdc, l’affondo di Lo Schiavo: «Dall’Inps atto di cinismo e pressapochismo»

REGGIO CALABRIA Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto, e il consigliere comunale di Lamezia Terme, Lucia Alessandra Cittadino, in una nota, sottolineano «il cinismo e il pressappochismo con il quale l’Inps, con 169mila sms, ha comunicato ad altrettante famiglie la sospensione del Reddito di cittadinanza da agosto».
«Al momento – sostengono Lo Schiavo e Cittadino – i beneficiari coinvolti sono i cosiddetti “occupabili”, cioè facenti parte di quei nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65. Il messaggio annuncia la sospensione “in attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”. Ancora una volta il Governo fa ricadere il peso delle scelte non programmate sui Comuni e in particolare, nel caso di specie, sui servizi sociali, servizi notoriamente sguarniti di personale e mezzi e che pertanto mai riusciranno a prendere in carico alcun beneficiario».
«La scelta scellerata di voler punire le fasce più deboli – sottolineano ancora Lo Schiavo e Cittadino -, ancora una volta caratterizza questo Governo. Siamo tutti d’accordo che la misura andava rimodulata facendo lavorare realmente i navigator, creando occasione di lavoro per i fruitori del Rdc, attivando misure minuziose di controllo sui truffatori. Tagliarla però, in maniera asettica e lineare, senza andare ad analizzare caso per caso, senza prendersi carico della povertà diffusa nelle classi sociali più deboli, è inaccettabile e richiede l’impegno di tutta la classe politica per evitare che tante famiglie ricadano nella morsa del racket delle mafie e dell’usura».
«Per questo, come movimento “Liberamente Progressisti”, solleciteremo la convocazione di commissioni ad hoc – è detto nella nota – al fine di non gettare nella morsa della povertà migliaia di calabresi e di italiani. Un Paese civile non può permettersi che ci siano ragazzi privi di mezzi economici per studiare, famiglie senza la possibilità di fare la spesa, uomini e donne che pur di sopravvivere si fanno sfruttare o addirittura si vedono costretti a delinquere, con conseguenze nefaste per tutta la collettività».

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