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Tracima la condotta irrigua del Consorzio, allagamenti a Rossano: danni ad abitazioni e colture

Ancora problemi causati dal “troppo pieno” dei canaloni della bonifica che trasportano l’acqua del Crati. Il rischio di una “bomba” ambientale

Pubblicato il: 31/07/2023 – 11:14
Tracima la condotta irrigua del Consorzio, allagamenti a Rossano: danni ad abitazioni e colture

CORIGLIANO ROSSANO Subire un’inondazione in piena estate e senza che da cielo cada una goccia di pioggia da oltre un mese. Può succede ed è successo ieri in località Palazzetto, nella periferia di Rossano scalo, dove sorge un punto di tracimazione della condotta irrigua del Consorzio di bonifica. Che continua a fare danni irreparabili all’ambiente. Non sono bastati i disagi gravissimi che si sono verificati lungo le coste, durante il mese di luglio, proprio a causa del “troppo pieno” del canalone di bonifica che si è riversato in più punti del territorio, nei torrenti, per poi finire in mare. Ora quell’acqua torbida, putrida e verdastra che, incanalata, arriva direttamente dal Crati ha iniziato a fare danni anche nel territorio.
Ieri la tracimazione delle acque irrigue che, senza ormai nessuno sbocco al mare perché il Comune li ha (giustamente) bloccati tutti, hanno inondato l’intera area a ovest dello scalo rossanese, nel diaframma compreso la linea ferroviaria e la statale 106 bis.
L’acqua è penetrata ovunque, nei terreni dove sorgono colture di pregio, che hanno subito ingenti danni, ma anche in alcune residenze che insistono nell’area dove l’acqua si è infiltrata nelle parti basse degli immobili provocando, anche in questo caso, dei danni. Sul posto sono intervenuti gli operai del consorzio di bonifica e i tecnici del Comune. Il problema è stato risolto solo in serata quando, pare, il trabocco della condotta sia stato dirottato nel torrente Fellino per consentire che l’acqua defluisse e non creasse ancora più danni.
Perché accadono queste cose? Perché non si riesce ad arginare (e tenere pulito) un bene così prezioso come l’acqua irrigua tanto da perderne in abbondanza nei periodi di siccità? Semplicemente perché manca il controllo, perché quelle condotte non vengono bonificate e manutenute da tempo e non esiste, da parte del Consorzio di Bonifica, una politica di regimentazione delle acque. Ecco perché non solo provocano danni al mare, quando arrivano le ondate di piena dei canaloni consortili che rilasciano scie melmose, ma ora anche ai terreni che proprio da quelle condutture dovrebbero trovare linfa per la produzione e invece ne diventano il tormento. Cosa accadrà quando ritorneranno le piogge?

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