CATANZARO «Dopo l’incontro di ieri sera quasi “in zona Cesarini” tra le organizzazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative unitamente all’Anbi Calabria con l’assessore Gallo su espresso mandato del presidente della Giunta Regionale Occhiuto i rappresentanti delle organizzazioni e dell’Anbi reiterano la richiesta di rinviare il punto all’ordine del giorno del consiglio regionale del 3 agosto relativo alla “Proposta di Legge n.215/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Disciplina in materia di ordinamento dei consorzi di bonifica e di tutela e bonifica del territorio rurale”». Si tratta del progetto di riforma che prevede in Calabria l’istituzione del Consorzio unico sull’intero territorio regionale, sul quale il governatore ha già annunciato l’intenzione di porre la fiducia e si aspetta il “sì” di tutta la sua maggioranza, dicendosi – in caso contrario – pronto a dimettersi. «Pur non sottraendosi ad una azione riformatrice – scrivono Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative e Anbi Calabria – le Opa e l’Anbi, ritengono necessaria un’attenta valutazione chiedendo il rinvio della discussione in aula».
«Elaborare una riforma – aggiungono – è sempre un’attività complessa e difficile, che per essere realizzata al meglio richiede un periodo adeguato: il fattore tempo è decisivo. Emanare, con il ricorso alla fiducia, una legge di tale portata – insistono le Opa – non può servire solo a dimostrare che si è in grado di affrontare un determinato problema rapidamente e senza esitazioni». Con una nota rivolta a Occhiuto, all’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo e alla presidente della VI Commissione Katya Gentile, le organizzazioni di categoria «avevano sottolineato “nello spirito di un’ampia collaborazione”, l’esigenza di pervenire ad una riforma “che sia possibilmente condivisa da tutti gli attori”, cosa che non c’è, rilevando anche nel Consorzio unico sia aspetti che attengono alla legittimità sia aspetti che attengono alle dimensioni di fattualità territoriale che incidono anch’essi sulla legittimità della proposta». Nella nota veniva rappresentata l’assenza di segnali dalla politica «considerato che il 24 luglio la proposta della giunta regionale veniva trasmessa in Consiglio accompagnata dalla apposizione della fiducia» e considerata la successiva convocazione «in audizione presso la VI Commissione lo scorso 31 luglio (convocazione rimasta senza riscontro, ndr)». Le Opa parlano di «metodo quanto meno inusuale adottato su una materia che attiene allo sviluppo dell’agricoltura calabrese ed alla delicatezza della materia definita concorrente in termini costituzionali, ribadendo l’esigenza di un indifferibile incontro di approfondimento chiedendo, che ciò avvenisse in tempi ristretti, differendo la data della trattazione del ddl in Consiglio».
«Nel merito – continuano le associazioni di categoria – la proposta di legge così come confezionata, al netto del Consorzio unico su cui si nutrono seri dubbi di legittimità e di fattualità evidenziati in una precedente nota del 17 maggio, contiene errori sulle funzioni da esplicarsi da parte dei Consorzi e manca di un ampio respiro che superi la presente consiliatura. Inoltre, non può sfuggire il disagio che si induce, in questo particolare momento, nelle strutture consortili impegnate in una difficile stagione irrigua, sui cui esiti si è seriamente preoccupati». Sono questi i motivi della mancata partecipazione all’audizione che, «pur nel più ampio rispetto delle istituzioni, rappresenta il consumarsi di una liturgia per l’approvazione di una legge ove la mancata collaborazione dell’agricoltura calabrese rende le legge estranea a questo mondo». «Il presidente Occhiuto – continua la nota – si è reso disponibile ad incontrare le scriventi organizzazioni il 2 agosto e le Opa confidano, così, di ottenere un positivo riscontro alle loro richieste in favore del mondo agricolo».
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