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L’INTERVENTO

Consorzi di bonifica, Gallo: «Acceleriamo la riforma perché il sistema è al collasso»

L’assessore regionale alla vigilia del Consiglio: «Testo aperto, ma ente unico è caposaldo. Patto sociale per rilanciare il settore»

Pubblicato il: 02/08/2023 – 12:56
Consorzi di bonifica, Gallo: «Acceleriamo la riforma perché il sistema è al collasso»

CATANZARO «Noi ci aspettiamo sicuramente l’approvazione del Consiglio regionale che speriamo possa dare una valutazione benevola a un testo che definisco un buon testo, naturalmente perfettibile come tutti i testi ma che tende non solo a riformare ma anche a rilanciare un settore per noi strategico, il settore delle bonifiche che è nevralgico per un’agricoltura come la nostra che vuole crescere ed è dinamica. Chi avrà acqua a disposizione nei prossimi anni avrà il futuro a disposizione». Così l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, a margine di una conferenza stampa in Cittadella, sul progetto di riforma dei Consorzi di bonifica che domani sarà all’esame del Consiglio regionale: il testo, che prevede la messa in liquidazione degli attuali 11 enti con la creazione di un Consorzio unico regionale, sta animando il dibattito politico e non solo soprattutto per la decisione del governatore Roberto Occhiuto di porre la fiducia.

«Chiediamo un grande patto sociale»

Gallo prosegue: «Quello che noi chiediamo sostanzialmente – e lo diremo in aula – è un grande patto sociale che possa coinvolgere gli agricoltori, che devono essere i fruitori di questi servizi, i Consorzi di bonifica come enti o il Consorzio unico e i dipendenti dei Consorzi che devono essere pagati regolarmente mese per mese e appartenere a un sistema finalmente virtuoso. E’ questo quello a cui tendiamo, non vogliamo utilizzare i Consorzi di bonifica, non ci servono, ci servono nella misura in cui possono essere utili agli agricoltori». Per Gallo «gli 11 Consorzi attuali hanno determinato le problematiche che sono sotto gli occhi tutti, non ci sono Consorzi virtuosi, non ci sono Consorzi in regola con i pagamenti ai dipendenti. Noi siamo dovuti intervenire, anche accelerando su una riforma che avremmo voluto volentieri fare a settembre, perché moltissimi di questi enti sono impossibilitati a ricevere anche da noi i contributi per la forestazione o la stessa bonifica ed erogare gli stipendi ai dipendenti. Non credo – specifica l’assessore – che il numero dei Consorzi sia il nodo centrale, perché se ci sarà un Consorzio unico nel testo di legge è previsto che ci siano 11 comprensori come quelli attuali che avranno rappresentatività sui territori. Certo, non avranno autonomia come è stato finora». Il testo sta suscitando le apprensioni delle organizzazioni professionali agricole e dei sindacati: « Ai sindacati – evidenzia sul punto Gallo – abbiamo detto con grande chiarezza con il presidente Occhiuto che saranno salvaguardati i dipendenti, nessuno sarà licenziato e nessuno andrà a casa, lo diremo a chiare lettere anche nella discussione in aula. Quanto alle organizzazioni professionali agricole, credo che mai ci sia stato uno sforzo come quello che oggi la Regione ha previsto di profondere come nelle norme finanziarie di questa legge: sono quasi 20 milioni in due anni ma potrebbero anche aumentati in caso di necessità perché c’è un impegno forte da parte della Regione nel rilancio dei Consorzi di bonifica. Noi – rileva l’assessore regionale – vogliamo lavorare a favore dell’agricoltura, a favore degli agricoltori, a favore delle organizzazioni professionali agricole. E va riconosciuto che noi purtroppo dobbiamo mettere mano a un sistema che era ormai al collasso, non per responsabilità della Regione e della politica in questi ultimi 15 anni».

«Consorzio unico è un caposaldo della riforma»

Nel mirino delle contestazioni delle organizzazioni professionali agricole c’è la previsione del Consorzio unico in luogo degli attuali 11 enti. «Il Consorzio unico – rimarca Gallo – è uno dei capisaldi che il presidente Occhiuto ha voluto fissare e che io condivido. Si tratta di una norma, quella del Consorzio unico, che è determinata dall’esperienza di questi ultimi anni, la necessità di controllare le assunzioni, controllare i bilanci, controllare anche il regime delle spese. Poi naturalmente non dobbiamo dare le pagelle agli attuali Consorzi, ma il sistema in generale non è stato nelle condizioni e non è nelle condizioni di funzionare. E’ chiaro che c’è apertura sul testo rispetto alle proposte e agli arricchimenti di tutti i consiglieri regionali o anche delle organizzazioni professionali agricole, non c’è assolutamente chiusura. C’è una disponibilità totale ma rispetto ad alcuni capisaldi probabilmente c’è meno margine di trattativa. Ma – conclude l’assessore regionale – stanno arrivando emendamenti che saranno valutati con un atteggiamento aperto e non di chiusura, perché non è la legge di Gallo e Occhiuto o di Occhiuto e di Gallo ma è una legge per l’agricoltura calabrese e credo che ognuno possa dare il proprio contributo per un settore nevralgico e in crescita della nostra economia». (a. c.)

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