ROMA «Sicuramente è una buona cifra, ma non è uno stipendio d’oro» sono le parole di Piero Fassino, deputato del Partito Democratico, riguardo la cifra di 4.718 euro netti (10.435 lordi), ottenuta come indennità per il suo ruolo da parlamentare. Nel corso della votazione per il bilancio annuale della Camera ha mostrato il cedolino, dichiarando il suo voto contrario all’ordine del giorno sul taglio dei vitalizi. Il deputato si è poi scagliato contro chi parla di stipendi esagerati per i politici. Parole che hanno dato seguito a una forte polemica, sulla quale si è espressa anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, prendendone le distanze: «Il suo è stato un intervento a titolo personale, in dissenso dal voto del partito. La nostra battaglia ora è il salario minimo». Fassino, in un’intervista al Corriere Della Sera, ha poi specificato che i soldi vengono spesi in «contributi al partito, trasferte e stipendi ai collaboratori» concludendo che «la politica non è a costo zero». Sulla votazione ha, infine, aggiunto: «Il mio voto è stato un atto contro la demagogia di chi cavalca l’antipolitica per screditare il Parlamento e delegittimare la politica».
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