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L’attacco

«Il taglio al treno della Sila è prova del depotenziamento del sistema ferroviario»

Meglio il silenzio che la bugia. È davvero stupefacente che la sindaca di San Giovanni in Fiore, nonché Presidente della Provincia, Rosaria Succurro, possa affermare che il treno della Sila non è …

Pubblicato il: 05/08/2023 – 13:42
di Francesco Alimena
«Il taglio al treno della Sila è  prova del depotenziamento del sistema ferroviario»

Meglio il silenzio che la bugia. È davvero stupefacente che la sindaca di San Giovanni in Fiore, nonché Presidente della Provincia, Rosaria Succurro, possa affermare che il treno della Sila non è stato né definanziato e né penalizzato. Come si può negare, con tanta disinvoltura, quanto deciso con la delibera della Giunta regionale numero 148 del 4 aprile scorso? Succurro, invece, di quali atti amministrativi sarebbe a conoscenza per smentire il contenuto di questa delibera? Nella delibera, infatti, è testualmente scritto che si dispone il finanziamento per l’impianto sciistico di Gambarie, per “l’importo complessivo pari a euro 685.000,00, già destinato al ripristino della funzionalità della linea Pedace-San Giovanni in Fiore”, a sua volta, approvato con delibera 591/2017.
La denuncia fatta dal Presidente del Consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, è, pertanto, indiscutibilmente fondata. Ciò che lascia stupefatti è il fatto che sia proprio la sindaca della città più interessata alla riqualificazione della tratta ferroviaria silana a smentire invece che difendere un intervento assai qualificante per lo sviluppo turistico e culturale di San Giovanni in Fiore. È Succurro che ricorre ,dunque, a tradire così le aspettative e gli interessi del territorio che rappresenta, pur di “coprire” la scelta sbagliata del Presidente Roberto Occhiuto.
La questione posta da Giuseppe Mazzuca è, invece, molto seria, non soltanto perché la riqualificazione della ferrovia silana, con questo taglio, rimane un’opera incompiuta ma perché questa scelta è l’ennesima prova di come il Presidente Occhiuto voglia cancellare la programmazione, avviata dal governo regionale di centrosinistra, per l’ammodernamento del sistema ferroviario che gravità sulla area urbana cosentina. La scelta di Occhiuto è antieuropea: mentre l’Unione Europea si orienta verso la valorizzazione delle linee ferrate per il trasporto urbano ed extra urbano, Roberto Occhiuto non ha dato corso al procedimento per la realizzazione della metrotramvia leggera Cosenza-UniCal, non ha fatto nulla per facilitare il collegamento ferroviario rapido tra Arcavacata e Germaneto, anzi, su questa tratta si rischia di trasformare in uno spreco le potenzialità determinate dai lavori, già avviati e realizzati, della ammodernamento della ferrovia Rogliano- Cosenza. Roberto Occhiuto, poi, continua a tacere sul concreto rischio che l’esecutivo nazionale tagli i fondi per oltre 9 miliardi di euro, stanziati dal Governo precedente per l’Alta Velocità ferroviaria SA-RC e finalizzati all’intera tratta calabrese con passaggio da Praia, Tarsia, Settimo di Montalto e Cosenza con proseguimento per Lamezia, fino a Reggio Calabria.
Il tema posto da Giuseppe Mazzuca si inquadra, dunque, in questo contesto. Ecco perché è importante che la riqualificazione della ferrovia turistica della Sila non soltanto non sia abbandonata ma venga subito rifinanziata, anche nella immediata prospettiva di un ripristino del collegamento ferroviario Cosenza-San Giovanni in Fiore. Uno sviluppo turistico integrato territoriale non può prescindere da una connessione di molti fattori di attrattività di cui dispone questa vasta area territoriale che si snoda dalla Sila fino al Pollino, lungo la valle del Crati tra il Tirreno e lo Jonio. Investire sul trasporto ferroviario diviene, in questa ottica, una necessità non soltanto per ottimizzare le comunicazioni ma per promuovere azioni di sviluppo e di ammodernamento infrastrutturali ecosostenibili.

* capogruppo Pd in Consiglio comunale di Cosenza

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