Il “Serreinfestival” conferma la sua attenzione per il tema della solidarietà e nella giornata inaugurale della settima edizione si concentra sull’esigenza di recuperare il senso di umanità, condividendo il dolore di chi ha visto perdere in mare il calore dei propri affetti. La riflessione sui flussi migratori si è espansa fino a toccare molteplici sfaccettature ponendo sempre in primo piano l’aspetto umano. Perché uomini e donne non sono numeri, perché il valore della vita non è quantificabile e perché i popoli devono essere uniti da un legame inscindibile e non divise da barriere. Dopo la mattinata dedicata alla biciclettata culturale contraddistinta dal racconto di curiosità sulla storia artistica e culturale e dalla degustazione di pitta china e ‘nzulli, la rassegna ha avuto la sua fase clou nella “Notte del Serreinfestival”, organizzata dalla direttrice artistica dell’iniziativa Giovanna Giacco e introdotta con i saluti del sindaco Alfredo Barillari, che ha sottolineato i benefici del “confronto” e durante la quale hanno dato il loro contributo in termini di idee il presidente dell’associazione “Condivisioni” Bruno Censore e la coordinatrice del “Serreinfestival” Maria Rosaria Franzè. L’appuntamento è stato arricchito dalla incalzante conduzione del volto televisivo e voce radiofonica Alessandro Greco, che ha anche intervistato gli ospiti premiati: il Ceo di Webgenesys Raffaele Primo, il rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro Giovanni Cuda, la giornalista Karen Sarlo e l’imprenditore Maurizio Talarico. Personalità calabresi di spicco, che si sono distinti come esempi positivi da seguire, capaci di conquistare posizioni di livello e di portare comunque sempre la Calabria nel cuore. Chiaro il messaggio lanciato con il racconto delle loro esperienze: i giovani devono avere il coraggio di osare, perché le capacità, se abbinate alla costanza dell’impegno e della determinazione, portano al successo. Immagini e musiche hanno poi creato il contesto per le toccanti letture dell’attore e regista Francesco Pupa, che hanno permesso di comprendere a fondo la drammaticità delle ore in cui si è verificata la strage di Cutro e che hanno ricordato che “l’umanità è da ritrovare non non solo nell’occasione della tragedia, ma anche prima”. Enfasi e agitazione hanno caratterizzato la ricostruzione del direttore di CrotoneNews Vincenzo Moltalcini, autore dell’instant book che ha ripercorso la tragedia con lo scopo di “far rivivere le storie di 100 morti che abbiamo sulla coscienza un po’ tutti”. Una rabbia dettata dalla presenza ancora negli occhi di corpi senza vita, “colpevoli” solo di inseguire un sogno di normalità. Evidente poi la necessità di condividere il pensiero del cappellano del campus universitario di Catanzaro don Vincenzo Corapi: “occorre sempre rispettare la dignità dell’uomo”. Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha rammentato la tragedia del 3 giugno 2016, quando una cinquantina di corpi furono recuperati sulle rive della città, aggiungendo un “segnale di speranza”: “per noi accogliere migranti e persone che scappano dalla guerra significa dare un’opportunità. Ne è l’esempio il giovane Winner che è stato salvato e che poi è riuscito a laurearsi in Ingegneria”. Carica di umane emozioni la descrizione “dell’assordante silenzio del PalaMilone spezzato solo dalle urla di dolore dei familiari delle vittime” operata dal deputato Nico Stumpo che si è soffermato “sull’inaccettabilità di quella nottata in cui la barca è stata avvistata” e in cui “c’era il tempo per intervenire”. “Troppi punti oscuri – ha sostenuto – ci sono stati in quella notte. E sono inaccettabili gli accordi con dittatori che danno la sensazione di un Paese che pensa di potersi chiudere”. La “Notte del Serreinfestival” è stata coronato dall’esibizione di diversi artisti e soprattutto dalla brillante performance del vincitore del Festival di Sanremo 2008 Giò di Tonno, che ha incantato il pubblico presente con la sua voce ferma e potente.
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