CATANZARO Viaggi esclusivamente in seconda classe, per i dirigenti il rimborso della spesa di due pasti, quando la missione è compresa fra 12 e 24 ore complessive, per un totale massimo di euro 61,10, che – chissà perché… – diventano invece 44,26 euro per i non dirigenti, pernottamenti in alberghi massimo a 4 stelle fino ad un massimo di spesa di euro 250,00: il tutto sempre «debitamente» documentato. La Regione mette rigidi paletti per evitare sprechi e piccoli espedienti a carico del bilancio dell’amministrazione approvando un nuovo disciplinare sul “trattamento di missione del personale in servizio presso gli uffici e le strutture speciali della Giunta regionale della Calabria”. Sedici disposizioni che puntano a demotivare eventuali “furbetti” dello scontrino con limiti particolarmente stringenti, adeguando una disciplina che risale a oltre 10 anni fa.
Il nuovo disciplinare – si legge anzitutto – «ha ad oggetto modalità e limiti di effettuazione delle trasferte da parte del personale a tempo indeterminato e/o determinato, in servizio, a qualsiasi titolo, presso gli uffici e le strutture speciali della Giunta regionale, in località del territorio nazionale ed estero diverse dalla propria dimora abituale o sede di servizio (missioni), con la finalità di assicurare certezza applicativa ed equità di trattamento rispetto alle diverse fattispecie contemplate. In ossequio al principio generale di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa, il ricorso alla missione deve essere contenuto e rapportato a reali esigenze funzionali e, dunque, essere operato con modalità e tempi strettamente coerenti con le medesime esigenze; i relativi oneri gravano sui rispettivi budget di spesa. I limiti giornalieri di spesa previsti dal presente disciplinare non trovano applicazione riguardo al segretario particolare ed al portavoce al seguito del presidente della Giunta regionale ed al personale che ricopre la qualifica di “agente di pubblica sicurezza”, fermo restando il rispetto del complessivo budget di spesa assegnato. I provvedimenti di invio in missione del personale dovranno essere adottati nel rispetto del principio fondamentale di economicità e di massimo contenimento della spesa, con particolare riguardo alle modalità di svolgimento della missione (avendo cura ad esempio di autorizzare il mezzo di trasporto più economico) ed alla durata della stessa, che deve essere limitata al tempo strettamente necessario alle esigenze di servizio». E ancora – prosegue il disciplinare della Regione – «considerata da un lato la consistente entità della spesa per detta variabile gestionale e, dall’altro, la necessità di adeguarsi ai tagli disposti dalle norme in materia, i titolari del potere autorizzatorio delle missioni devono prestare la massima attenzione agli oneri derivanti dalle missioni, non solo in fase di autorizzazione, ma anche effettuando un costante e preciso monitoraggio delle risorse appositamente assegnate». Si circoscrive poi il luogo di missione: «Non è considerata missione la trasferta effettuata nella località situata nel raggio di dieci chilometri dalla propria sede ordinaria di servizio o dalla propria dimora abituale».
Qualche norma di dettaglio del disciplinare della Regione, come l’articolo 7 sui mezzi di trasporto. «Il mezzo di trasporto ordinariamente utilizzabile per la effettuazione della missione – è stabilito dal disciplinare – è il mezzo pubblico. Per i viaggi in aereo, treno, nave o altri mezzi di trasporto extraurbano il dipendente è abilitato a usufruire esclusivamente della seconda classe, restando a proprio carico la differenza di costi per l’eventuale utilizzo della prima classe. Previa autorizzazione del dirigente responsabile o del dirigente generale o equiparato, rispettivamente per i dipendenti con qualifica non dirigenziale e per i dirigenti, può essere utilizzato il mezzo di trasporto di proprietà dell’amministrazione, qualora risulti documentata la convenienza economica rispetto all’uso del mezzo pubblico, anche in ragione del numero delle persone che necessitano di trasporto, degli orari di partenza e di arrivo nonché dei tempi di percorrenza e dei maggiori costi accessori discendenti dall’utilizzo del mezzo pubblico (ad esempio, spese di pernottamento)». Il dipendente può utilizzare il mezzo di proprietà in circostanze eccezionali e comune sempre «previa autorizzazione del dirigente responsabile o del dirigente generale o equiparato, rispettivamente per i dipendenti con qualifica non dirigenziale e per i dirigenti». Articolo 8 sul rimborso delle spese di trasporto: «Al dipendente con qualifica dirigenziale e non inviato in missione spetta il rimborso delle spese sostenute per il viaggio, debitamente documentate, con queste modalità: 1.1 in caso di utilizzo del mezzo pubblico il costo del biglietto, la spesa del taxi (per il personale non dirigenziale solo in caso di sciopero dei mezzi pubblici); 1.2 in caso di utilizzo del mezzo dell’amministrazione (per il personale addetto alla guida del veicolo) il costo del pedaggio autostradale e il costo del parcheggio e della custodia del veicolo; 1.3. in caso di utilizzazione del mezzo proprio il rimborso forfetario chilometrico, calcolato in ragione di 1/5 del prezzo medio di mercato di un litro di benzina super (verde) per ogni chilometro percorso, il costo del pedaggio autostradale e il costo del parcheggio e della custodia del veicolo». Infine, l’articolo 9 del disciplinare sul rimborso delle spese di vitto e di pernottamento del dipendente della Regione in missione: «Per il personale con qualifica dirigenziale nessuna spesa, quando la missione è di durata inferiore alle 8 ore complessive; la spesa di un pasto, quando la missione è di durata compresa fra 8 e 12 ore complessive, nella misura massima di euro 30,55; la spesa di due pasti, quando la missione è compresa fra 12 e 24 ore complessive, per un totale massimo di euro 61,10. Per il personale con qualifica non dirigenziale nessuna spesa, quando la missione è di durata inferiore alle 8 ore complessive; la spesa di un pasto, quando la missione è di durata compresa fra 8 e 12 ore complessive, nella misura massima di euro 22,26; la spesa di due pasti, quando la missione è compresa fra 12 e 24 ore complessive, per un totale massimo di euro 44,26. Infine il disciplinare della Regione prevede che al personale inviato in missione con durata superiore alle 12 ore spetta il rimborso delle spese di pernottamento in albergo con categoria non superiore alla quarta (4 stelle), fino ad un massimo di spesa di euro 250,00, debitamente documentate mediante fattura o ricevuta fiscale, intestate al diretto interessato». (redazione@corrierecal.it)
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