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De Angelis: «Chiedo scusa a chi ho offeso». Ma non parla di dimissioni

Il responsabile della comunicazione del Lazio dopo la bufera. «Rispetto per il Quirinale»

Pubblicato il: 07/08/2023 – 15:38
De Angelis: «Chiedo scusa a chi ho offeso». Ma non parla di dimissioni

ROMA «Negli ultimi giorni ho espresso delle riflessioni personali sul mio profilo social, che sono invece diventate oggetto di una polemica che ha coinvolto tutti. Intendo scusarmi con quelli, e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine, a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili». E’ quanto scrive su Facebook, Marcello De Angelis, responsabile istituzionale della comunicazione della Regione Lazio in riferimento alle sue parole sulla strage di Bologna. Nel lungo post De Angelis non annuncia dimissioni.
Nel suo nuovo post, De Angelis dichiara il suo «rispetto» per la magistratura, «composta da uomini e donne coraggiosi che si sono immolati per difendere lo Stato e i suoi cittadini» e ritiene «che tutti abbiano diritto ad una verità più completa possibile su molte vicende ancora non del tutto svelate». «Ho appreso che l’attuale governo, completando un percorso avviato dai governi precedenti, ha desecretato gli atti riguardanti il tragico periodo nel quale si colloca la strage del 2 agosto 1980: mi auguro che l’attento esame dei documenti oggi a disposizione permetta di confermare, completare e arricchire le sentenze già emesse o anche fare luce su aspetti che, a detta di tutti, restano ancora oscuri». Poi torna sulle scuse. «Ribadisco – conclude – le mie profonde scuse nei confronti di chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni. Anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere e parlare bisogna riflettere sulle conseguenze che il proprio agire può avere sugli altri. Viviamo per fortuna in una società civile in cui il rispetto degli altri deve essere tenuto in conto almeno quanto la rivendicazione dei propri diritti».

«Massimo rispetto per le istituzioni e per i Quirinale»

«Ho dovere di fare chiarezza su affermazioni che possono essere fraintese per l’enfasi di un testo non ponderato, ma scritto di getto sulla spinta di una sofferenza interiore che non passa ed è stata rinfocolata in questi mesi», scrive De Angelis su Fb. De Angelis aggiunge di avere «servito e rappresentato le istituzioni democratiche per anni e ne ho il massimo rispetto, così come per tutte le cariche dello Stato, che da parlamentare ho contributo ad eleggere e che oggi sostengo come cittadino elettore. Fra queste e prima di tutte, la presidenza della nostra Repubblica».
Il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione torna poi sulla «più che quarantennale ricerca della verità sulla strage di Bologna» e ribadisce che «l’unica mia certezza è il dubbio». E ancora: «Purtroppo sono intervenuto su una vicenda che mi ha colpito personalmente, attraverso il tentativo, fallito, di indicare mio fratello, già morto, come esecutore della strage. Questo episodio mi ha certamente portato ad assumere un atteggiamento guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini. Esprimo quindi dubbi, così come molti hanno espresso dubbi sulla sentenza definitiva contro Adriano Sofri senza per questo essere considerati dei depistatori o delle persone che volessero mancare di rispetto ai familiari del commissario Calabresi». «Per tutte le vittime della folle stagione dei cosiddetti anni di piombo e dei loro familiari – conclude – ho il massimo rispetto, vieppiù per chi sia finito sacrificato innocentemente in eventi mostruosi come le stragi che hanno violentato il nostro popolo e insanguinato la nostra patria massacrando indiscriminatamente».

Rocca: «Meloni non era felice»

«Vedrò Marcello De Angelis nel pomeriggio e sentirò cosa mi dirà. La mia posizione, anche sulle sentenze, l’ho espressa ieri con chiarezza. De Angelis ha commesso un errore importante parlando in termini di certezza anche se a titolo personale. Io farò le mie valutazioni ma lui non ha alcun ruolo politico nell’amministrazione regionale. Io mi sento spessissimo con la Meloni, abbiamo avuto modo di sentirci: mi ha chiesto di chiarire e certamente non era felice per quanto accaduto». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine di un evento a Latina.

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