CROTONE La doppia verità e i cittadini subiscono i disagi per la mancanza di acqua. Già a partire dalle dieci di questa mattina i rubinetti dell’acqua nelle case degli abitanti di Papanice, popoloso paese-quartiere di Crotone, sono rimaste a secco. A denunciare la circostanza è stato il consigliere comunale di opposizione Enrico Pedace che, tra l’altro, ha lamentato il fatto che non c’è stata una preventiva informazione per il disservizio. Il Comune dal canto suo, non con un comunicato non ufficiale, ha informato la stampa che il disservizio era legato alla turnazione che, in queste settimane, ha interessato tutti i quartieri di Crotone. Tutta colpa della Sorical, quindi, che non fornisce la quantità di acqua per fare fronte al fabbisogno attuale. Eppure la Sorical aveva assunto in prefettura l’impegno a erogare più acqua. Alla Sorical dicono che non dovrebbero esserci problemi perché l’aumento della fornitura c’è stato. L’acqua a Papanice, però manca, e nel paese-quartiere sono arrivati i turisti (gli emigrati dalla Germania, dalla Francia, dal Nord del Paese) e, quindi, è aumentato il fabbisogno di acqua. Occorrerebbe una maggiore quantità, ma i rubinetti di Papanice sono rimasti a secco. Lo stesso Pedace, però, fa rilevare che sino ad ora l’interruzione dell’erogazione, è avvenuta di notte: dalle 22 alle 7 del mattino. Non era mai successo che il serbatoio si svuotasse nella prima mattinata. Probabilmente, durante la notte, non è arrivata acqua a sufficienza e non si è riempito abbastanza. Fonti Sorical smentiscono la tesi del Comune. Parlano di una possibile rottura dei tubi verificatesi proprio nel quartiere-paese. Questo avrebbero riferito al capo zona Sorical i rappresentanti del Congesi, che si occupano della fornitura ai cittadini e della gestione della rete. La notizia della rottura dei tubi, quindi, sarebbe arrivata dal Congesi. Nel paese-quartiere, però, non si ha contezza della rottura, a meno che il guasto non sia avvenuto nella rete che parte dal depuratore. Se questo fosse vero, però, perché non c’è stato una comunicazione ufficiale per avvisare i cittadini e soprattutto gli emigrati, che sognano d’inverno di tornare per respirare per qualche giorno l’aria amica della terra natia.
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