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Drone scopre un baby-piromane “istruito” dal nonno. Occhiuto: «Segnalati 32 incendiari»

Nuovi video dalla sala di comando della Cittadella. Continua l’attività nella prevenzione degli incendi. «Ecco altri esempi criminali»

Pubblicato il: 09/08/2023 – 12:06
Drone scopre un baby-piromane “istruito” dal nonno. Occhiuto: «Segnalati 32 incendiari»

CATANZARO L’azione dei droni sul contrasto agli incendi si aggiorna quotidianamente. Lo annuncia, come al solito sui social, il governatore Roberto Occhiuto con un video dalla sala di comando allestita nella Cittadella regionale. Occhiuto evidenzia che grazie ai controlli dell’alto «in due settimane abbiamo beccato 32 piromani. Alcuni dicono che non sono piromani ma incendiari: sono comunque degli stupidi». Il caso di oggi riguarda un bambino «che va a incendiare un bosco come se fosse un professionista, appiccando più fuochi a distanza. Poi cammina, si rende conto del drone e va dal nonno che è su un trattore e si mette a imprecare contro il drone. Poi vanno a spegnere il fuoco che il nonno aveva chiesto al bambino di appiccare. La Calabria per fortuna non è questa».

Altri «criminali» invece sono stati beccati mentre davano fuoco ai rifiuti dopo aver abbandonati in un’area di campagna, «peraltro vicino a un fiume. Due esempi della Calabria peggiore, che per fortuna è una minoranza».

Marziale: «Un nonno non può fare tutto ciò»

Sull’argomento del baby-piromane è intervenuto anche Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria: «Caro governatore Roberto Occhiuto, la tua domanda relativa al nonno che ha armato la mano del nipotino di 10 anni per distruggere la natura, è più dolorosa che perplessa. Stesso sentimento che anima il mio sentire e il sentire della collettività sana. La risposta è no, un nonno non può fare tutto ciò. A dieci anni ancora tutto è un gioco ed il gioco è palestra di vita, anticamera dei sogni e dell’identitá, sopratutto se l’azione è stimolata ed accompagnata da un adulto di riferimento così prossimo. Chiedere a costui di vergognarsi sarebbe esercizio inutile, ma prendere atto che la salvezza per tanti bambini potrebbe risiedere nell’allontanamento di essi dal nucleo familiare è dolorosamente necessario»

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